lunedì 1 novembre 2010

Jane Monheit-Home

Jane Monheit da Long Island, New York, è una vocalist jazz, che nonostante la giovane età (poco più che trentenne), ha all’attivo ben otto album.
Home, infatti, è l’ottava fatica di una carriera formidabile, fatta di successi e giusti riconoscimenti, fra tutti la migliore posizione (nel lontano 1998), alla vocal competition del Theolonius Monk Institute, uno dei migliori istituti musicali americani in materia di jazz.
Accostarla a Diana Krall o Norah Jones sarebbe riduttivo, però rende l’idea, anche se la Monheit, ha dimostrato durante questi anni tanta originalità e bravura.
Home è un omaggio alla sua decennale carriera, un album elegante e ben arrangiato, suonato con cura, in cui hanno collaborato musicisti di prim’ordine quali il chitarrista reinhardtiano Frank Vignola, il violinista Mark O’Connor e il trombettista Joe Magnarelli, nonché il singer Peter Eldridge.
La voce di Jane è il valore aggiunto in tutte le tredici canzoni, che trasuda malinconia (This Is Alwais), che diventa tecnica fine e dolcissima (Look For The Silver Lining), e puro divertissement in Everything I’ve Got Belongs To You.
Un viaggio fatto di ballate jazz, tra cui l’ellingtoniana I Didn’t This A Lovely Day, classical song come Tonight You Belong To Me, in un bel duetto con il singer-guitarist John Pizzarelli, e straordinarie interpretazioni quali I’ll Be Around, qui Jane da mostra di se e delle sue proverbiali capacità vocali.
Jane Monheit, così come Madeleine Peyroux o Melody Gardot, rappresenta degnamente quest’ultimo decennio di jazz al femminile, senza dubbio alcuno!
Luigi La Delfa

martedì 26 ottobre 2010

Le isole di pattume galleggiante....un business ecologico

Un 57enne americano si è inventato un business ecologico: usando dei rifiuti di plastica, crea delle isole galleggianti che contribuiscono a migliorare l’ambiente, puliscono l’acqua e incrementano l’habitat per pesci e altre specie indigene.

“Una buona idea che si trasforma in business: incrementare il verde copiando la natura”

Isole di pattume – La compagnia si chiama Floating Island International ed è uno dei nuovi eco-business del millennio: il signor Bruce Kania, dopo varie esperienze di lavoro, ha pensato che poteva contribuire, in maniera profittevole, a migliorare l’ambiente aiutando a smaltire i quintali di plastica che si producono ogni giorno sul pianeta. In poche parole i rifiuti vengono utilizzati come base per le isole galleggianti, su cui vengono posizionate terra e piante.

Fatte a mano – Le isole sono costruite su misura per lo specchio d’acqua, naturale o artificiale, dove vanno posizionate. Molti dei prodotti sono visibili in Nuova Zelanda, Sud Africa, Cina e Canada, oltre che in America. La plastica ha in genere un alto potenziale di galleggiamento, per cui è un ottimo materiale per costituire la struttura dell’isola. Su cui viene poi immessa la terra e vengono posizionate piante acquatiche dalle lunghe radici.

La quadratura del cerchio? - L’habitat che viene creato dall’uomo contribuisce a far crescere gli animali marini: i pesci depositano le uova e i loro piccoli vivono tra le radici, crescendo protetti come in natura avviene tra le radici delle mangrovie. In più le piante acquatiche contribuiscono a ripulire l’acqua dagli inquinanti chimici, agendo come dei filtri naturali. Inoltre l’ambiente che si crea è utile per regolare le emissioni di anidride carbonica nella zona ed è anche un panorama piacevole da vedere.
da www.thepolloweb.blogspot.com

venerdì 8 ottobre 2010

55%:al via la catena di blog per la conferma per le detrazione per l'efficienza energetica

Firma anche tu per prolungare le detrazioni del 55% per i lavori di efficienza energetica

Cosa sono le detrazioni del 55%?
La Finanziaria del 2007 ha introdotto la possibilità di beneficiare di detrazioni d’imposta per chi realizza interventi volti a migliorare l’efficienza energetica della propria residenza. In particolare si può chiedere la restituzione in cinque anni del 55% della spesa sostenuta per riduzione delle dispersioni termiche degli edifici, installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda, installazione di caldaie a condensazione e costruzione di nuovi edifici ad altissima efficienza energetica.

Perchè sono importanti per l’ambiente?
Perchè ridurre il consumo di energia è il primo passo per ridurre le emissioni di CO2, prima ancora dell’incentivo alle fonti rinnovabili.

Perchè sono importanti per l’economia?
Perchè hanno permesso di dare impulso ad un settore per la maggior parte composto da piccoli artigiani, favorendo anche l’emersione del nero che spesso è collegato ai lavori di ristrutturazione ed edilizia. Il mancato introito da parte dello stato dovuto alle detrazioni è ampiamente ripagato dal fatto che molti lavori non sarebbero stati realizzati o non sarebbero stati fatturati.

Quando scadono?
Allo stato attuale si può usufruire delle detrazioni solo fino al 31 dicembre 2010. Per prolungarle, e magari farle diventare strutturali è partita una mobilitazione su vari fronti, industriali, associazioni di categoria e anche blogger.

Firmare adesso!
Sul sito lettera aperta al neo ministro per lo sviluppo economico in cui si chiede, alla luce dei risultati fin qui raggiunti dalle detrazioni, di prolungarle al più presto. Primi firmatari sono Giuseppe Civati, Roberto Codazzi, Eugenio Comincini, Leonardo Fiorentini, Marco Lamperti, Letizia Palmisano, Marcello Saponaro.

Incatena il tuo blog
Sul sito si può firmare, se hai un blog ti chiediamo di rilanciare l’iniziativa, copiando questo post e linkando quanti l’hanno già fatto, e di segnalarlo qui sotto nei commenti. Se vuoi puoi anche inserire i nostri banner, e magari inviare a infoATcinquantacinquepercento.it le tue idee e magari le tue esperienze riguardo al miglioramento dell’efficienza energetica di casa tua.

Hanno aderito:

1. Giuseppe Civati: http://civati.splinder.com/post/23421449
2. Roberto Codazzi: http://blog.libero.it/KudaBlog/9360472.html
3. Eugenio Comincini: http://www.eugeniocomincini.it/2010/una-firma-per-piu-efficienza-energetica/
4. Leonardo Fiorentini: http://fiore.iworks.it/blog/2010/10/08/cinquantacinquepercento/
5. Marco Lamperti: http://marcolamperti.blogspot.com/2010/10/55-lappello.html
6. Letizia Palmisano: http://www.letiziapalmisano.it/html/2010/10/firma-anche-tu-per-prolungare-le-detrazioni-del-55-per-i-lavori-di-efficienza-energetica/
7. Marcello Saponaro: http://www.marcellosaponaro.it/blog/2010/10/08/meno-tasse-per-lefficienza-energetica-lappello-e-la-catena-blog/
8. Gianni Da Re Lombardi: http://www.yogasutra.it/firma-anche-tu-per-prolungare-le-detrazioni-del-55-per-i-lavori-di-efficienza-energetica
9. Cocinelle Rondelette: http://coccinellerondelette.wordpress.com/2010/10/08/firma-anche-tu-per-prolungare-le-detrazioni-del-55-per-i-lavori-di-efficienza-energetica/
10. Domenico Finiguerra: http://domenicofiniguerra.it/?p=2080
11. Andrea Sironi: http://www.andreasironi.it/wordpress/55-efficenza-energetica.html
12. Vivere Cernusco: http://viverecernusco.blogspot.com/2010/10/una-firma-per-il-prolungamento-delle.html
13. Franco Corleone: http://www.francocorleone.it/blog/2010/10/08/ancora-per-la-proroga-del-55/
14. Giovanni Gambaro: http://giovannigambaro.ilcannocchiale.it/2010/10/08/55_firma_anche_tu_per_prolunga.html
15. Loris Giuseppe Navoni: http://appuntievirgole.blogspot.com/2010/10/la-politica-la-fanno-i-piccoli-catena.html
16. Verdi di Ferrara: http://www.verdi.ferrara.it/sito/2010/10/08/firma-anche-tu-per-prolungare-le-detrazioni-del-55-per-i-lavori-di-efficienza-energetica/
17. PD, Circolo di Canelli: http://pdcanelli.wordpress.com/2010/10/08/battaglia-sacrosanta1/
18. Il blog di Fuoriluogo.it: http://www.fuoriluogo.it/blog/2010/10/08/la-canapa-lefficienza-energetica-e-il-55/
19. Bassolario: http://www.bassolario.info/article-una-firma-per-il-risparmio-energetico-58495200.html
20. Ecolibertari.it: http://www.ecolibertari.it/blog/2010/10/08/firma-anche-tu-per-prolungare-le-detrazioni-del-55-per-i-lavori-di-efficienza-energetica-2/
21. Gianni Silei: http://www.giannisilei.it/?p=11653
22. Pietro Raffa: http://pietroraffa.altervista.org/blog/2010/10/08/firma-anche-tu-per-prolungare-le-detrazioni-del-55-per-i-lavori-di-efficienza-energetica/
23. Il blog di FabioB.: http://newfablog.blogspot.com/2010/10/firmiamo-per-la-proroga-della.html
24. La Bottega del gusto: http://labottegadelgusto.wordpress.com/2010/10/08/anche-labottegadelgusto-si-incatena-per-lefficienza-energetica/
25. Minimo Impatto: http://minimoimpatto.wordpress.com/2010/10/08/anche-minimo-impatto-si-impegna-per-lefficienza-energetica/
26. Fabio Fimiani: http://www.fabiofimiani.it/blog/2010/10/08/ancora-55-meno-tasse-per-lefficienza-energetica/
27. Gabriella Meso: http://www.gabriellameo.it/2010/10/55-%e2%80%93-al-via-la-catena-di-blog-per-la-conferma-delle-detrazione-per-l%e2%80%99efficienza-energetica/
28. Verdi Bologna: http://www.verdibologna.it/2010/10/55-%e2%80%93-al-via-la-catena-di-blog-per-la-conferma-delle-detrazione-per-l%e2%80%99efficienza-energetica/
29. Ladri di Marmellate: http://ladridimarmellate.blogspot.com/2010/10/la-catena-di-blog-per-la-conferma-delle.html
30. Andrea Mollica: http://andreamollica.blogspot.com/2010/10/55-la-catena-per-lefficienza-energetica.html
31. Emilio D’Alessio: http://emiliodalessio.blogspot.com/2010/10/nessuno-tocchi-il-55.html
32. PD, Circolo di Vedano Olona: http://pdvedano.blogspot.com/2010/10/cinquantacinquepercento.html
33. Infissi Alberti: http://www.infissialberti.it/blog/news-azienda/proroga-detrazione-fiscale-55.html
34. Claudio Gargantini: http://claudiogargantini.blogspot.com/2010/10/una-firma-per-piu-efficienza-energetica.html
35. Luigi La Delfa www.ecomusicalia.blogspot.com

* … aggiungi la tua firma e il tuo blog

martedì 21 settembre 2010

Jan Garbarek & Hilliard Ensemble a Bergamo


Nella Basilica di Santa Maria Maggiore di Bergamo nell'ambito della rassegna Contaminazioni Contemporanee concerto del grande sassofonista Jan Garbarek insieme a The Hilliard Ensemble, prima nazionale assoluta del loro nuovo album "Officium Novum". Bergamo 21 settembre ore 21.00

È stata la mente vulcanica di Manfred Eicher, cuore e cervello della casa discografica tedesca ECM, a intuire le straordinarie potenzialità nascoste dietro l’incontro tra le liriche improvvisazioni dei limpidi sassofoni di Jan Garbarek e le splendide voci dell’Hilliard Ensemble.

Un autentico miracolo musicale, si potrebbe definire senza timore di smentita Officium, l’album inciso nel settembre del 1993 nella quiete del monastero austriaco di St. Gerold. Ma Officium (al quale è seguito nel 1999 l’altrettanto riuscito Mnemosyne) non è solamente il titolo di un disco: si può infatti legittimamente considerare un’idea forte di fare musica, all’interno della quale ogni barriera stilistica e temporale viene abbattuta, nel segno di una perfetta sintesi tra linguaggi diversi. L’Hilliard, il più apprezzato gruppo vocale al mondo di musica antica, ma che più volte ha dimostrato anche dimestichezza con il repertorio contemporaneo (ad iniziare dall’opera dell’estone Arvo Pärt), si muove con rara versatilità tra canti liturgici, polifonie millenarie e mottetti rinascimentali.

Da parte sua, il musicista norvegese, tra i più originali jazzisti a cui il Vecchio Continente ha dato i natali, fa letteralmente cantare i suoi sassofoni, come forse mai altrove gli riesce di fare così compiutamente. Officium Novum, terzo capitolo discografico del fortunato sodalizio fra Garbarek e l’Hilliard Ensemble che Contaminazioni Contemporanee presenta in prima italiana, è ulteriore dimostrazione della validità di un’operazione che in origine non era esente da rischi. Ma quando gli ingredienti sono quelli giusti, le alchimie possono portare a risultati sorprendenti.

Jan Garbarek (sax tenore e soprano), David James (controtenore), Rogers Covey-Crump (tenore), Steven Harrold (tenore), Gordon Jones (baritono)
da www.amb-norvegia.it

giovedì 9 settembre 2010

Quarant'anni fa moriva Jimi Hendrix, colui che faceva sembrare l'altra musica modesta e limitata

di Franco Bolelli
Proprio perché sono incompatibile con gli anniversari e le rievocazioni e le nostalgie per ciò che non c'è più, mi sento di poter fare una non rievocativa, non nostalgica eccezione. Una mattina di quarant’anni fa – niente web, niente abbondanza di canali tv, niente fonti alternative di informazione - quattro-righe-quattro in un angolino sul giornale mi comunicavano che se ne era andato l’uomo, il ragazzo, a ventisette anni, che aveva per sempre cambiato la mia esistenza.

Sì, c’erano stati i Beatles, a farmi per primi intuire che il mondo era molto più ampio ed eccitante di quello che avevo conosciuto fin lì. Ma a folgorarmi davvero come se improvvisamente un diamante mi si fosse acceso in fronte fu la tempesta di dissonanze, feedback, sonorità stralunate come se venissero dallo spazio o dall’interno del nostro stesso organismo, con cui Jimi Hendrix spazzava via ogni confine conosciuto, accendeva i nostri sensi e la mente, faceva sembrare ogni altra musica modesta e limitata, e mutava le nostre stesse forme di percezione.

Perché sì, l’importanza storica del – nessun dubbio - più grande musicista dell’ultimo secolo si è proiettata molto al di là e al di sopra del semplice territorio musicale. Hendrix ha – inconsapevolmente - rivelato la concreta, entusiasmante possibilità di nuovi paradigmi, mappe, modelli di pensiero e di comunicazione e dello stesso mercato. Perché – il paradosso è davvero meraviglioso - l’esperienza musicale più avanzata, più radicale, più estrema, non rimaneva patrimonio di una piccola nicchia di avanguardia ma – senza alcuna strategia di marketing, per pura onda energetica - conquistava decine di milioni di umani su tutto il pianeta.

Ecco, in quel momento è caduto il muro di Berlino dei linguaggi ed è cominciato il declino del mondo binario, da quel momento abbiamo scoperto che sperimentazione e condivisione, innovazione e calore umano, intelligenza ed eccitante energia, possono meravigliosamente stare mano nella mano, anzi possono celebrare indissolubile matrimonio. Con la sua fiammeggiante Stratocaster, con Bold As Love, Little Wing, Are You Experienced?, Hendrix rubava agli dei il fuoco di un linguaggio dove raffinatezza inventiva e potenza adrenalinica, dolcezza struggente e furore travolgente, diventavano tutt’uno scatenando veri uragani chimici sulla nostra pelle e giù più dentro.

Non starò a parlare della impressionante attualità di Jimi Hendrix quarant’anni dopo: chi come me ce la trova, buon per lui; altrimenti Hendrix sta benissimo nella mitologia. Voglio però dire che questa non è affatto una storia degli anni sessanta, che anzi appartiene non a un’epoca o a uno stile ma a un modello di relazione con il mondo e con la vita assolutamente al di là del tempo e dello spazio. Jimi Hendrix è la voglia – naturale, non trasgressiva - di farsi da sé le proprie unità di misura, è l’avventuroso senso dell’impresa che ti spinge a vedere che effetto fa “kiss the sky”. Proviamoci, con un altro finale.
notizie.tiscali.it

martedì 31 agosto 2010

Turismo compatibile e coltivazioni bio: così può rinascere l'isola dei boss

Chiuso il supercarcere, Pianosa resta off limits quasi per tutti. E le sue bellezze architettoniche cadono a pezzi

ISOLA DI PIANOSA – Il carcere di massima sicurezza per i boss della mafia è stato chiuso da dodici anni. Eppure Pianosa, l’isola di dieci chilometri quadrati a ovest dell’Elba, non ha ancora perso le catene. Tutto è vincolato dal demanio (sono addirittura quattro i ministeri proprietari delle strutture) e in attesa di scelte politiche e intricate vicende burocratiche, l’isola sta morendo inabitata e i suoi tesori archeologici (tra queste splendide catacombe romane) e edifici ottocenteschi di rara bellezza si stanno sgretolando. Il turismo è limitato a 250 sbarchi al giorno, i vecchi abitanti dello “scoglio”, comune di Campo, sono praticamente “esuli” all’Elba o sul “continente”, e l’antica Planasia d’inverno è deserta.

L'isola segreta che ospitò i boss L'isola segreta che ospitò i boss L'isola segreta che ospitò i boss L'isola segreta che ospitò i boss L'isola segreta che ospitò i boss L'isola segreta che ospitò i boss L'isola segreta che ospitò i boss L'isola segreta che ospitò i boss

COLTIVAZIONI BIOLOGICHE - Adesso però le cosa potrebbero cambiare. Il comune di Campo, che ha giurisdizione amministrativa, ha vinto una causa contro il demanio per il riconoscimento dell’uso civico di duecento appezzamenti di terra, trenta ettari in tutto, che saranno concessi ai cittadini per avviare coltivazioni biologiche e altri progetti. Allo stesso tempo, il sindaco, Vanno Segnini, ha deciso di indire una gara pubblica per garantire un collegamento giornaliero tra l’Elba e Pianosa. Una rivoluzione che interromperà la clausura. «L’isola non sarà più terra morta - promette il sindaco - ma tornerà a vivere come è giusto che sia. Abbiamo in mente progetti assolutamente ecocompatibili capaci di salvare questo incredibile patrimonio ecologico, artistico, archeologico e culturale». Sull’isola oggi si arriva grazie a un tour guidato. Si sbarca a Cala Giovanna, la baia del porticciolo dove l’acqua è a volte così trasparente da sembrare invisibile. Poi, su carri trainati da cavalli o su piccoli pullman si può visitare l’ex colonia agricola, quasi mille ettari di vegetazione selvaggia e profumata.

IL CARCERE DEI BOSS - Ci sono luoghi a Pianosa indimenticabili. Punta Marchese è una terrazza sul mare davanti alla Corsica. A est ci sono i ruderi dell’antico sanatorio, i pozzi romani sulla sorgente d’acqua potabile, la villa di Agrippa e una grotta che custodisce i resti di una comunità del periodo paleolitico. Poco più avanti c’è l’ex carcere del 41 bis voluto dal generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, nel quale si sono pentiti picciotti e padrini. Lo hanno conosciuto Pippo Calò, Michele Greco, Nitto Santapaola, Pippo Madonia, Giovanni Brusca, Pietro Vernengo, i fratelli Filippo e Giuseppe Graviano, Nino Mangano.

L'ISOLA NON PIU' SEGRETA - «I collegamento giornaliero e la concessione di terreni – spiega Giuseppe Foresi, delegato comunale per Pianosa – sono primi passi verso uno sviluppo sostenibile. Puntiamo al federalismo demaniale con il recuperi di molti beni che spettano ai vecchi abitanti. Stiamo partecipando a un progetto, condiviso dai ministeri dell’Ambiente e dei Trasporti, per migliorare l’accesso ai siti archeologici. L’isola segreta deve essere un ricordo». Anche il parco naturale dell’Arcipelago, di cui l’isola fa parte, non è contrario a un’apertura controllata. «Il pubblico non riesce più a mantenere patrimonio esistente – dice Franca Zanichelli, direttrice del Parco –. Ma il privato che eventualmente può arrivare a Pianosa deve essere legato agli interessi collettivi, ambientali e storici. No a un’apertura a turismo di massa o peggio alla speculazione edilizia. Sì, a un isola dove l’eco-turismo e la bio agricoltura possano convivere senza traumi».

Marco Gasperetti
dal Corriere della Sera

domenica 29 agosto 2010

Iguazù Acoustic Trio


L'album in questione è Rubio,loro sono gli Iguazù Acoustic Trio....un mio articolo in edicola su Jam di Settembre

Avete presente il fiume Iguazù al confine tra Argentina e Brasile?
Genera delle cascate bellissime, talmente belle che l’Unesco ha pensato bene di tutelarle e renderle patrimonio dell’umanità.
L’idea del pianista latin jazz Fabio Gianni invece, sembra quella di tutelare l’immenso patrimonio della musica sudamericana.
L’Iguazù Acoustic Trio (Fabio Gianni al piano, Marco Mistrangelo al basso e l’italo-argentino Alex Battini de Barreiro alla batteria), riesce nell’intento, dedicando Rubio (l’album in questione) interamente alle sonorità latin.
Ospite gradito e fondamentale, è il gran percussionista peruviano Alex Acuna (Weather Report), uno che con le percussioni ci sa fare davvero, qui anima e ritmo del progetto Rubio.
Un lavoro che guarda alle sonorità cubane, argentine, e brasiliane, con originale modernità, che omaggia i grandi della musica sudamericana e non solo (vedi Sting), arrangiando i loro successi in chiave latin-jazz.
Così, l’immortale Libertango d’Astor Piazzola, Caridad Amaro di Chucho Valdès o la tradicional cubana El Cuarto De Tula.
Da non perdere la struggente, Fragile di Sting; qui Gianni sfoggia tutto il suo tecnicismo romantico alquanto delizioso, coadiuvato dall’energica presenza del bassista Mistrangelo, in una cover ben riuscita. Senza dubbio il pezzo più bello dell’album.
Ancora bene, per la title track Rubio, creatura di Gianni, qui Acuna è il “polpo delle percussioni” che conosciamo, divertente e coinvolgente.
In El Pescadito Y El Mar, c’è spazio per i “pensieri” di Alex Battini, alle prese con l’Hang, una percussione metallica dal suono ipnotico, in un brano dal sapore etno-trance molto appagante.

Heliotrope, la prima casa moderna a impatto zero


Si chiama Heliotrope la prima casa solare rotante al mondo ed è stata realizzata, in Germania, dall'idea dell'architetto Rolf Disch. La casa utilizza il sole ruotando per sfruttare l'energia solare durante tutto il giorno e permettendo così alla luce diurna di produrre energia grazie alle sue finestre a triplo vetro, ai pannelli solari montati sul tetto e a un sistema solare termico nelle tubazioni.
Il risultato e' una delle prime case moderne al mondo a impatto zero. Inoltre sul tetto e' montata un'inferriata che raddoppia la superficie solare termica e che riscalda l'acqua della casa e dei radiatori. La casa, insomma, riesce a generare cinque volte l'energia che consuma. In altre parole, non solo l’edificio può soddisfare autonomamente il proprio fabbisogno energetico, ma può anche alimentare le strutture circostanti, con ovvi benefici in termini di riduzione dell’impatto ambientale.
Heliotrope, infine, riutilizza le acque grigie e piovane per uso domestico e dispone di un sistema di servizi igienici di compostaggio. Il costo si aggira intorno a 1,2 milioni di euro.
"rubata" al mio amico max
www.thepolloweb.blogspot.com

giovedì 22 aprile 2010

Pizzicati

Canzoniere Grecanico Salentino presenta Focu d'amore
Data:
Domenica, 2 Mag, 2010
Regione italiana o Stato Estero:
Puglia
Provincia:
Lecce
Comune:
Lecce
Ulteriori informazioni:
presso il Teatro Romano, Lecce

Cade quest'anno il trentacinquennale della nascita del Canzoniere Grecanico Salentino. Per l'occasione il gruppo presenta il suo nuovo album "Focu d'amore"(Ponderosa music and art, 2010) in uscita a maggio in tutta Italia, il sedicesimo della sua storia, il primo curato da Mauro Durante. I brani presenti in questo album sono un esempio antologico del cammino fatto dal gruppo, e comprendono canzoni diventate ormai culto nell'ambiente della musica di riproposta dell'Italia meridionale.

http://www.youtube.com/watch?v=hI87gWM_9Ns

La serata si articolerà in due fasi:

a partire dalle 8pm ci sarà una discussione aperta, in cui interverranno, tra gli altri, Daniele Durante, Luigi Chiriatti, Sergio Torsello, Sergio Blasi.

a seguire un concerto del Canzoniere Grecanico Salentino.

Mauro Durante: tamburi, violino e voce
Luca Tarantino: chitarra, basso e voce
Maria Mazzotta: voce, tamburello
Giulio Bianco: flauti, armonica, zampogna
Massimilano Morabito: organetto diatonico
Giancarlo Paglialunga: voce e tamburi
Silvia Perrone: danza

La musica popolare salentina e in particolar modo la pizzica pizzica hanno conosciuto negli ultimi quindici anni una vera e propria esplosione di attenzione mediatica e di interesse da parte di un pubblico sempre crescente, locale ma anche nazionale ed internazionale. Il proliferare di nuovi gruppi, festival, rassegne e produzioni dedicati testimoniano da un lato l'incremento del numero degli attori che promuovono e producono attività legate al recupero e alla riproposta delle tradizioni popolari, dall'altro provano l'esigenza sempre più forte da parte del pubblico di riscoprire le proprie tradizioni, di sentirsi legato alle proprie radici, di crearsi una forte coscienza identitaria. L'insieme dei canti, delle danze e degli strumenti tipici della tradizione costituiscono oggi per i salentini un patrimonio e un bagaglio identitario forte, che consente loro di sentirsi unici nel contesto attuale di un mondo figlio della globalizzazione. Allo stesso tempo chi, non salentino o anche straniero, si avvicina al mondo della musica salentina, trova quel carattere di esotismo o di fascino arcaico e rituale tipico delle popolazioni extraeuropee o "lontane", in un luogo "vicino" all'Europa e alla cultura occidentale qual è il Salento, ultima parte sud orientale dell'Italia meridionale. Il tarantismo salentino, infatti, è uno dei fenomeni di possessione rituale oggi più studiati, e ha prodotto e ancora produce un'incredibile quantità di pubblicazioni, seguite al celebre La terra del rimorso di Ernesto De Martino. Prova ne sia che nei maggiori testi dedicati allo studio dei fenomeni di possessione rituale il tarantismo riveste la stessa importanza dei già noti Vodun, Candomblè o Santeria.

Fondamentale importanza, nel processo che ha portato al crearsi della situazione attuale, è stato l'impegno e il lavoro del Canzoniere Grecanico Salentino. Fondato nel febbraio del 1975 e guidato nei primi anni da Rina Durante, il Canzoniere ha il merito di avere impostato con intelligenza e lungimiranza un accurato lavoro di ricerca e studio della cultura popolare, che ha costituito la base di tutto ciò che è stato realizzato in seguito sulla musica di tradizione nel Salento. La stragrande maggioranza dei brani presenti nel repertorio degli attuali gruppi di musica popolare salentina, nonché nel programma del maggiore festival dedicato, La Notte della Taranta, appartengono infatti alla prima ricerca e alla seguente riproposta prodotta dal Canzoniere.
Al Canzoniere va attribuito, inoltre, il merito di riconoscere al mondo popolare salentino un'autonomia culturale ed un valore non solo "archeologico" ma attuale, contrariamente a quella che era stata la concezione romantica ed un po' tutto l'atteggiamento culturale del mondo accademico nei confronti del patrimonio popolare.
Il lavoro del gruppo si è svolto ininterrottamente fino ad oggi, passando dalla guida di Rina a quella di Daniele Durante, suo parente e membro fondatore del gruppo, e infine, nel 2007, a quella di Mauro Durante, figlio di Daniele e di Rossella Pinto, altro membro fondatore. I passaggi di consegne generazionali, inter familiari, e nell'ultimo caso di padre in figlio, ricalcano la prassi tipica delle tradizioni popolari di trasmettere saperi ed esperienze da generazione in generazione, da padre in figlio, in modo da perpetuare un bagaglio artistico e culturale per un tempo potenzialmente infinito. In questo caso quello che si tramanda non è semplicemente un bagaglio di conoscenze ed esperienze, ma una vera e propria "tradizione dello spettacolo", quella che oggi il Canzoniere rappresenta a pieno titolo dopo 35 anni passati ad essere porta-voce della musica salentina, della Puglia e dell'Italia meridionale sui palchi di tutto il mondo.

"Un paese ha la sua storia e deve tenersela stretta, altrimenti perde la sua identità, che non può ridursi al dato etnico [...] Bisogna allora andarseli a cercare, questi momenti di presa di coscienza, in cui il buon selvaggio alza la testa, scende in piazza ed entra nella storia"
Rina Durante

domenica 11 aprile 2010

Lisette- Siawaloma- Material Records



Lisette Spinnler viene da Basilea, il distretto delle tre frontiere, tra Francia e Germania, la città meno elvetica per antonomasia, multietnica e affascinante, crocevia di culture sempre meno europee.
Siawaloma, che assegna il nome all’album (il quarto in studio) è una comunità del Burkina Faso, dove Lisette ha passato qualche settimana con gruppo musicale locale.
Da questa gratificante esperienza, è scaturita l’idea di Siawaloma, un viaggio seducente fra eleganti sonorità jazz e vocalizzi afrodisiaci dal sapore afro-orientale.
Quello che impressiona davvero è il carisma della vocalist, con i suoi imprevedibili ed originali scat; provate ad ascoltate Siawaloma (comunità), e vi accorgerete quando di vero c’è nella sua voce, e quando ammaliante è il suo stile, accompagnata da un ottimo quintet, fra tutti il giovane ma esperto pianista Colin Vallon.
Le nove tracce, oltre la citata Siawaloma, sono morbide melodie che stregano l’ascoltatore portandolo in una dimensione onirica dilatata (Burasi Mustur e Durbans Township), oppure Peace piece, una pace dei sensi a tutti gli effetti.
Le più belle songs sono Kothbiro, che potrebbe essere un classicone alla Lorena McKennitt per via delle sonorità, ma in realtà e qualcos’altro, qualcosa che parte dal profondo dell’animo, che concilia e rende garbati; e Namaste, un sogno agitato di voci e sospiri, una piacevole maledizione sonora, dal sapore carioca, con il sax Alex Hendriksen che fa da “contraltare” alle inquietudine vocali di Lisette.
Vale veramente la pena staccare il biglietto Siawaloma, per essere dolcemente rapiti, rappacificati.
Luigi La Delfa

Opa Cupa- Cesare Dell’Anna Centro di Permanenza Temporanea 11-8 Records



Opa Cupa è il nuovo progetto del trombettista salentino Cesare Dell’Anna, conosciuto nel panorama italiano, come uno dei più innovativi musicisti jazz, aperto alle influenze world provenienti dal Mediterraneo, e soprattutto dai Balcani.
Centro di Permanenza Temporanea è dedicato alla cultura balcanica, realtà del nuovo millennio salentino, all’Albania Hotel, giaciglio “squattrinato” di artisti e migranti nelle campagne salentine e al sogno dell’integrazione possibile fra italiani e gente dell’est.
Un progetto musicale “politico” e di resistenza sonora, basta saltare su e giù per le diciotto tracce dell’album, per capire che il nesso che lega l’integrazione sociale e la musica, non ha nessun’intenzione retorica.
Suoni e integrazioni sono presenti nell’ensemble, una ventina di elementi, con l’innesto di alcuni musicisti provenienti dai Balcani, e con Cesare Dell’Anna e soci a far da corollario.
Un album di musica popolare, che ricorda ovviamente le balcanicità di Emir Kusturica e Goran Bregovic, ma che, rispetto alle musicalità dei due “svitati”di Sarajevo, si contamina di elementi jazz accurati e di originali sonorità dal sapore reggae (Cpt, due inutili parole).
A seguire, standard jazz come My Favorite Things, uscita dalla passionale tromba di Dell’Anna, rinvigorita e irriconoscibile o il balcano-jazz sincopato di Balzana Trap.
Da segnalare il rifacimento di Ebb Tide, in versione ska, o Fraima, dove il Vecchio Frack di Modugno sembra esser stato concepito a Tirana chissà da quale misconosciuto trombettista albanese.
Parte del ricavato delle vendite di Cpt è destinato al Poliambulatorio di Emergency a Palermo.
Luigi La Delfa

Billy Cobham Drum‘N’Voice-Vol 3 Nicolosi Productions/Soul Trade




Fra il batterista fusion Billy Cobham e gli ottimi musicisti della famiglia Nicolosi,alias i Novecento,corre buon sangue e la loro collaborazione dura oramai da un decennio.
Drum’N’Voice vol 3,concepito fra Milano e Los Angeles, ne è la conferma, fortunata “saga” iniziata nel 2001, e che continua con un sorprendente album ricco d’ospiti eccellenti,come John Scofield e Chaka Khan.
Cobham si sa, è un autentico “animale” produttivo,perennemente in tour e sempre propenso a collaborazioni e a progetti originali,e Drum’N’Voice vol 3 è un ottimo motivo per sancire che, comunemente tali progetti, sono interessanti e costruiti con perizia e stravaganza.
La title track Electric Man,è un prologo dirompente che non ha bisogno di presentazioni,la “solita” fusione fra jazz e rock;per Billy non può essere altrimenti, e continua ad essere il suo marchio di fabbrica,qui con Brian Auger,virtuoso londinese dell’organo Hammond.
Grande soul-jazz in Alive,con la cantante r’n’b Chaka Khan,un motivo molto easy, che diventa assoluto grazie all’eleganza e alla essenza della vocalist di North Chicago.
Nove tracce da scoprire e assaporare con garbo, in particolar modo We The People, con il vocalist italo-canadese Gino Vannelli, puro acid jazz come non si sentiva da qualche tempo, e Destiny, con il gran chitarrista jazz John Scofield che, insieme all’Hammond di Brian Auger, e alle percussioni del bravissimo Alex Acuna (Joe Zawinul, Herbie Hancock, Joni Mitchell), costruiscono il pezzo più in voga dell’album.
Luigi La Delfa

lunedì 5 aprile 2010

Rischiano di essere abbattuti gli alberi più antichi della Terra

Sepolti nella torbiere della Nuova Zelanda sono più di 30.000 le registrazioni contenenti i dati sul clima antico che cominciano sin dall’ultima glaciazione. Questi dati, conservati negli anelli degli alberi Kauri, sono minacciati dalla richiesta per il legname pregiato.

Ora un gruppo di ricercatori della Oxford University è corsa a raccogliere tali dati vitali prima che sia troppo tardi. Chris Turney, il ricercatore capo del progetto, ha commentato:

Siamo di fronte ad una corsa contro il tempo per raccogliere le informazioni bloccate all’interno di questi alberi conservati.

Ma ha aggiunto,

Anche se sarà interessante per scoprire di più sulla Terra di 30.000 anni fa, le implicazioni più importanti di questo sforzo sono per la comprensione [da parte dei] climatologi delle sfide del cambiamento climatico futuro.

I dati, ha osservato il team, sono conservati negli anelli degli alberi. Misurando gli anelli, i ricercatori possono estrarre le informazioni sulla temperatura, precipitazioni, e persino i livelli di carbonio atmosferico. Lo studio dovrebbe aiutare i climatologi a formare una registrazione sul clima più completa, consentendo loro di costruire modelli più accurati per capire i cambiamenti attuali e futuri.

Christopher Ramsey, un archeologo all’università di Oxford ha commentato:

Le misurazioni del radiocarbonio dovrebbe darci nuovi dati importanti che ci aiuteranno a comprendere le interazioni tra l’atmosfera e gli oceani in questo periodo, quando ci fu un rapido e dinamico cambiamento. Altrettanto emozionante è la prospettiva che ci darà più precise datazioni di siti archeologici di questo periodo illuminante, l’unica finestra che abbiamo su come gli esseri umani hanno risposto a questi importanti cambiamenti nell’ambiente.

Gli alberi Kauri, che possono crescere fino a 3 metri di larghezza e vivere per oltre 2.000 anni, si trovano solo nel Nord della Nuova Zelanda. Quando gli alberi muoiono, sono spesso conservati nelle regioni torbiere, dalle quali sono poi raccolti per il loro legno pregiato.

Data la domanda attuale di tale legno però, si prevede che questa riserva di dati climatici importanti venga esaurita entro 10 anni. E dire che è sopravvissuta a diversi millenni.
da Max

venerdì 2 aprile 2010

Ecopolis 2010: si svolgera' il 13 e 14 aprile alla Fiera di Roma.

I temi che saranno affrontati sono soprattutto tre:

* "la città del futuro", sostenibilità, urbanistica e architettura del futuro;
* "la città che mangia", quantità, qualità e flussi dell'approvvigionamento di cibo per le città;
* "gente di città", insicurezza, integrazione e armonia urbana.

Buone pratiche e tecnologie per l'ambiente urbano e le città sostenibili

La città che mangia
13 aprile dalle ore 10:30
Centro Congressi - pad 10



Introduzione dei lavori
Giuseppe Tripaldi, responsabile scientifico Ecopolis
Moderatore: Maurizio Mariani, Presidente Risteco

Le città si raccontano:
Pim Vermeulen, Senior urban planner
"La Food strategy della città di Amsterdam"
Javier Celma, Direttore Agenda 21 città di Saragozza
"La Food strategy della città di Saragozza"
M. Xie Linping, Professore Universitario, Istituto di Amministrazione di Canton
"La ristorazione collettiva a Canton, alcuni casi studio"
Enrico Peruzzi Direttore Generale DSU Firenze.
"La ristorazione universitaria di Firenze, tra sostenibilità, qualità ed economia del servizio"
Giuliana Danti, Dirigente servizi ristorazione scolastica città di Firenze.
"Tra Biologico e responsabilità sociale, le scelte della città di Firenze"
Ben Thomases, Food Policy Coordinator NYC
"La Food Strategy della città di New York"

Il ruolo del facilitatore:
Karen Karp, Karp Res. Consultant (USA)
Facilitare il dialogo tra pubblico e privato nella food policy in USA
Vladimir Ugarte, Almedio, (Cile)
La sostenibilità nella ristorazione scolastica in America Latina.

La parola alle imprese:
Ilario Perotto, Presidente Angem - Fipe
Ferdinando Palanti, Presidente Lega Coop Servizi (Ancst)
Toni De Amicis, Direttore Fondazione Campagna Amica (Coldiretti)

La responsabilità sociale delle imprese della filiera agroalimentare:
Mario Molteni Univ. Cattolica di Milano
La città del futuro
14 aprile dalle ore 10:00
Centro Congressi - pad 10



Introduzione dei lavori
Giuseppe Tripaldi, responsabile scientifico Ecopolis
Moderatori: Domenico Cecchini, DAU - Facoltà di Ingegneria La Sapienza, Università di Roma
Pietro Garau, Facoltà di Architettura "L. Quaroni", Roma

Le città si raccontano:
Stellan Fryxell, Stoccolma - Hammarby Sjostadt: forza e qualità di un approccio integrato
Jose' A. Turegano, Saragozza - Goya e Valdespartera: la città dell'acqua e del vento cattura il sole
Philip Dibsdale, Londra - Greenwich Millennium Village : un quartiere sostenibile al posto dei gazometri
Ewald Rheintaler, Linz - Pichling-Solar City: qualità, bassi consumi, regia pubblica
Angela Ciocchetti, Torino - Spina 3 e Environment Park : la mobilità sostenibile occasione di rinnovo urbano
Mario Kaiser, Londra - Londra 2012: le olimpiadi sostenibili
Federico Casalegno, Connected sustainable cities (M.I.T./Massachusetts Institute of Technology/M.E.L.)
Reti urbane verso la sostenibilità (AMA e ACEA Roma)

Uno davanti a tutti - ore 15:30
Incontro con Alejandro Gutierrez, ARUP, Architetto e Urbanista
Gente di città
14 aprile alle ore 16:30
Centro Congressi - pad10



Uno davanti a tutti.
Incontro con Massimo Ilardi, Sociologo Urbano
Premio Impresa Ambiente
14 aprile alle ore 14:30
Cerimonia di premiazione


Tieniti informato, iscriviti e partecipa ai lavori di Ecopolis Conference alla Fiera di Roma
www.ecopolis.fieraroma.it

martedì 30 marzo 2010

Le 17 regole d'oro contro il Global Warming

1. Isolare meglio la casa.
Installare sistemi efficienti di isolamento, come la finestra con doppio o triplo vetro per evitare dispersioni di calore o i pannelli isolanti sui tetti. Isolando la casa con un sistema a cappotto si possono risparmiare circa 630 kg di CO2 all'anno.
2. Centralizzare il sistema di condizionamento di casa.
Quando si cambia il condizionatore, meglio sceglierne uno a basso impatto e soprattutto centralizzato.
3. Risparmiare acqua.
Chiudere la doccia quando non la si usa; chiudere il rubinetto mentre ci si lava i denti o ci si rade (quest'operazione, per esempio, già permette in Italia, di "risparmiare" 60 kg di CO2 a testa all'anno); utilizzare i miscelatori aria/acqua che ci fanno consumare 4 litri di acqua in meno al minuto.
4. Scaldabagno: sceglierne uno efficiente.
Si consuma meno elettricità e si evitano sprechi. In più, in Italia, da gennaio 2009 gli impianti di riscaldamento dell'acqua sanitaria di tutte le nuove abitazioni devono funzionare con il solare termico almeno per il 50%: la metà dell'acqua calda sarà ottenuta grazie al Sole.
5. Utilizzare apparecchiature domestiche più efficienti.
Quando è ora di cambaire frigoriferi, televisori, lavatrici, ecc., meglio optare su quelli con marchio Energy Star che ne attestano l’efficienza (cioè il minor spreco di energia) rispetto agli altri.
6. Usare pneumatici a basso coefficiente di attrito.
Minimizzano l’energia persa come calore quando gli pneumatici rotolano sulla strada.
7. Guidare auto a basso impatto.
Quando è il momento di cambiare l’auto, scegliere una motorizzazione con emissioni di CO2 inferiori: piccola cilindrata o auto ibride.

image
8. Pulire i filtri del condizionatore.
Pulire i filtri dei condizionatori e cambiarli regolarmente.
9. Manutenere il condizionatore.
I condizionatori d'aria - soprattutto negli USA - sono sovrauttilizzati. Curarne la manutenzione evita sprechi. Ma se d'estate lo si tiene spento per 4 ore, il risparmio è ancora maggiore.
10. Manutenere regolarmente l'automobile.
Filtri dell'olio puliti, parti del motore lubrificate, pneumatici in ordine non soltanto garantiscono più sicurezza, ma permettono alla vettura di consumare meno benzina per funzionare.
11. Fare il bucato a temperature più basse.
10 gradi in meno di temperatura equivalgono a un risparmio energetico del 10%. Scegliere cicli di lavaggio ecologici e ricordarsi di utilizzare lavatrici (e lavastoviglie) preferibilmente a pieno carico: si risparmia acqua ed elettricità.
12. Abbassare lo scaldabagno.
Tenere al minimo la temperatura degli scaldabagni elettrici, che divorano fiumi di energia.
13. Prestare attenzione alle piccole cose in casa.
Ci sono comportamenti quotidiani corretti che permettono di abbassare l'impronta di carbonio di caiscuna casa: spegnere le luci inutili; non lasciare gli elettrodomestici o i pc in stand by; non mettere nel frigorifero oggetti ancora caldi.
14. Usare i termostati.
Eliminare gli eccessi di caldo e di freddo intervenendo costantemente su termometri e temporizzatori. Anche se non avete il sistema di riscaldamento centralizzato potere inserire valvole per regolare la temperatura.
15. Stendere il bucato.
Le asciugatrici (molto usate negli Stati Uniti) sono tra gli elettrodomestici che divorano più energia. 20 lavaggi a 60 gradi seguiti dal passaggio nell’asciugatrice consumano una quantità di energia sei volte superiore rispetto a quella necessaria per produrre un capo d’abbigliamento.
16. Guidare piano.
Viaggiare al massimo a 90 chilometri all’ora, evitando accelerazioni e frenate continue.
17. Puntare sul car sharing.
Perché spostarci ognuno in un’auto quando all’interno di una vettura ci entrano 4-5 persone? Questa metodologia di “condivisione delle auto” è utilizzata nelle piccole comunità, ma sono proprio le grandi città ad averne più bisogno.
grazie a MAX

lunedì 22 marzo 2010

Amsderdam va già a idrogeno

Un barcone da 87 posti per crociere sui canali a zero C02. E' solo l'ultimo exploit per una delle città più verdi d'Europa, dove già viaggiano imbarcazioni, taxi e auto a nolo elettrici


Viaggiatore eco friendly. È il nuovo trend. Soprattutto nel 2010, dichiarato anno internazionale della biodiversità. Per sperimentare un eco-vacanza una buona scelta è Amsterdam, una delle città più verdi d'Europa, città più importante di un Paese dove ci sono più biciclette che persone, ben 18 milioni per 16,4 milioni di abitanti, e più di 22 mila chilometri di piste ciclabili.

Da aprile a maggio si può conoscerla nel suo aspetto più bello perché fioriscono le giunchiglie e i tulipani. E la vacanza ad impatto zero può cominciare proprio dall'offerta dei mezzi di trasporto. Perché se è vero che l'ideale, per Amsterdam, è scoprirla dall'acqua, in primavera entrerà in servizio Nemo H2, il primo battello europeo di linea a propulsione a idrogeno che può ospitare poco meno di 90 persone e farà 150 viaggi al giorno tra i canali, a un costo di appena 50 centesimi di euro superiore rispetto a quello dei battelli normali.

Per ora Boot Huren Amsterdam offre noleggi in barca a zero emissioni di CO2. Queste piccole imbarcazioni elettriche sono attraccate nel centro storico, e grazie alle loro dimensioni raggiungono anche i luoghi più nascosti, permettendo di scoprire angoli inesplorati. Si gira la città anche con Canal Bus che va dal Centraal Station al Rijksmuseum con fermate alla Casa di Anna Frank e Westerkerk, Leidseplein e Prinsengracht. Compagnie come la Blue Boat annoverano barconi elettrici a emissioni zero sia dal punto di vista dell'anidride carbonica che dei decibel. Semplicissime da usare sono poi barche a pedali e divertenti le crociere notturne con musica dal vivo. E per capire come si può vivere bene "a bordo" si deve visitare l'House Boat Museum un vecchio mercantile trasformato in casa-galleggiante e aperto al pubblico.

Via terra, la città si può girare su un taxi elettrico, sempre disponibili vicino a Prins Hendrikplantsoen di fronte all'Hotel Victoria, mentre le bici si possono noleggiare in tutti gli angoli, ma le originali Dutch Bike nere si trovano da Bike City. Molto esotici i moderni tuk tuk elettrici lentamente portano anche nei vicoli più stretti, ed infine gli scooter elettrici della compagnia Zero Bikes Amsterdam, noleggiabili all'Amstel business Park. I mezzi pubblici sono efficienti e abbastanza convenienti.
Gianni Melis
www.repubblica.it

martedì 16 marzo 2010

Votiamo Saponaro : con la testa e con il cuore


Per tutti i bergamaschi di città e provincia.....
Il prossimo 27 e 28 Marzo si voterà per il rinnovo del Consiglio Regionale della Lombardia . Noi cittadini ed amministratori abbiamo deciso di sostenere , con la testa e con il cuore Marcello Saponaro.

Sosteniamo Saponaro perché ha lavorato bene, a fianco dei cittadini , delle associazioni e dei comitati del territorio.
Ha ottenuto risultati importanti, sul Piano Cave, sulle infrastrutture, per la diffusione della banda larga, per i diritti civili , solo per fare alcuni esempi.
Ha presentato numerosi progetti di legge, che hanno avviato importanti discussioni e strappato alcune innovazioni nella normativa regionale.
Votiamo PD e scriviamo Saponaro perché a rappresentarci non può non essere che l’unico che ha lavorato bene,ha dimostrato di esserci sempre con il suo impegno a sostenere le ragioni del nostro territorio, ha l'esperienza e la credibilità per continuare a far crescere la cultura dello sviluppo sostenibile , della tutela dei diritti e dell’ambiente, della convivenza in Provincia di Bergamo

Primi firmatari :

- Beppe Foresti , Marzio Galeotti , Patrizio Dolcini , Luigi La Delfa , Chicco Crippa , Vittore Soldo , Giuseppe Didu , Valentina Vavassori , Lorenzo Rota , Maurizio Vavassori , Stefania Vitello , Gloria Selva , Giovanni Gambaro , Salvo Meli , Arturo Giudicatti , Fulvio Pagani , Ester Badoni , Donatella Pasinelli , Fabrizio Martini , Franco Resmini , Pietro Guzzetti , Antonio Galizzi , Enrico

lunedì 8 marzo 2010

mercoledì 24 febbraio 2010

A piè del colle scorre il Lambro

"A piè del colle scorre il Lambro, limpidissimo fiume e benché piccolo…”, scriveva Petrarca nel 1353. Oggi, invece, il Lambro è nero e torbido: nella città del fare, la Milano un tempo da bere e oggi da sputare, scorrono infatti copiose le acque appena avvelenate del Lambro – petrolio e gasolio in quantità apocalittiche che qualcuno ha versato stanotte dai serbatoi di una lumbardissima società che si chiama, guarda caso, Lombarda Petroli di Villasanta.
Non vi dico il puzzo: come stare accanto ad una pompa di benzina lunga decina di chilometri. Le esalazioni ti aggrediscono la gola, ti fanno venire il mal di testa: mi è bastata una mezz’ora al Parco Lambro per “assaggiare” la miscela lambrificata. Bianche come il latte spiccano in mezzo al Lambro che ritaglia il Parco tre barriere per filtrare le acque, però è una misura che rallenta ma non trattiene i veleni. Il fiume, già una mezza cloaca dalle acque perennemente color della cacca – e pensare che il nome Lambro significa fiume dalle acque chiare, limpide…- trasporta verso il Po tonnellate di idrocarburi e sprigiona olezzi da scarichi selvaggi di Tir, contribuendo a mantenere intatta la reputazione milanese di metropoli impunita inquinatrice della Padania.
I politici del fare, poi, non perdono occasione per sparare baggianate: ”La priorità è che vengano stabilite in tempi padani le responsabilità, perchè questo scempio non passerà certo senza nomi e cognomi dei colpevoli”, ha dichiarato Paolo Grimoldi, deputato monzese della Lega Nord. Grimoldi assicura d’aver richiesto l’intervento del Viminale e di avere ottenuto un incontro con Stefania Prestigiacomo, il ministro dell’Ambiente. “Oltre al lavoro che sta già svolgendo la Protezione civile – ha aggiunto il deputato del Carroccio – faremo in modo che vengano attuate tutte le misure per contenere i danni di questo disastro ambientale e riportare il prima possibile la situazione
alla normalità”.
Leonardo Coen

lunedì 22 febbraio 2010

Jazz al Piccolo

La dodicesima edizione della rassegna Jazz al Piccolo - Orchestra Senza Confini imperniata sull’orchestra stabile dei Civici Corsi di Jazz di Milano, conferma l’originalità di una proposta unica nel suo genere e basata su progetti originali, tutti in prima esecuzione assoluta, che coinvolgono pagine contemporanee e recuperi di capolavori della storia jazzistica di tutte le epoche e stili. Un’operazione artistica, culturale e formativa che coinvolge i giovani, i professionisti affermati, i grandi maestri, ponendoli insieme sullo stesso palcoscenico per realizzare concerti che sono il frutto di una precisa direzione artistica. La nuova stagione si apre con uno sguardo agli autori di musiche per film più vicini al mondo del jazz, che dà un seguito ai programmi dedicati a Nino Rota, Ennio Morricone e Armando Trovajoli. Questa volta l’omaggiato, in un concerto veramente unico, sarà Piero Piccioni, autore di musiche di impronta jazzistica che hanno accompagnato un cospicuo numero di film, compresi quelli di Alberto Sordi. La stagione prosegue con un grande classico, Italian Jazz Graffiti, che ogni anno presenta dieci solisti italiani, scelti tra generazioni e correnti stilistiche differenti, in una grande festa della musica e dell’incontro artistico. Ci sarà ancora il Mondo Musicale di…, serata dedicata a un musicista italiano di altissimo profilo: Gianluigi Trovesi. La rilettura storica verrà invece costruita intorno ad alcune celeberrime pagine scritte da Gil Evans per la tromba di Miles Davis, con ospite Fabrizio Bosso e con un organico orchestrale che riunisce musicisti della Civica Jazz band e della J.W. orchestra di Marco Gotti. Dedicata alla multimedialità, rappresentata dalle fotografie di Pino Ninfa, sarà invece la serata dedicata al Sudafrica, pensata alla vigilia dei mondiali di calcio, e in particolare alle musiche del pianista Abdullah Ibrahin - Dollar Brand, con ospite il grande clarinettista Gabriele Mirabassi e gli arrangiamenti originali di Intra e Ottaviano. Come sempre, la manifestazione cura anche la formazione del pubblico proponendo introduzioni ai concerti curate come agili guide all’ascolto. In apertura della stagione 2009/2010, verrà presentata la mostra fotografica di Roberto Cifarelli dedicata alle passate edizioni della rassegna. Programma 7 dicembre 2009 Il jazz di Alberto Sordi La musica di Piero Piccioni direttore Enrico Intra Prima del concerto, inaugurazione della mostra fotografica di Roberto Cifarelli Jazz al Piccolo – Emozioni e Immagini 15 febbraio 2010 Italian Jazz Graffiti solisti Claudio Allifranchini, Stefano Bagnoli, Gigi Cifarelli, Laura Fedele, Patrizio Fariselli, Piero Leveratto, Alberto Mandarini, Carlo Morena, Paolo Tomelleri, Riccardo Zegna direttori Enrico Intra e Massimo Nunzi 22 marzo 2010 Il mondo musicale di Gianluigi Trovesi solista ospite Gianluigi Trovesi (sax alto e clarinetti) direttore Enrico Intra 12 aprile 2010 Miles Davis – Gil Evans Civica Jazz Band e J.W. Orchestra solista ospite Fabrizio Bosso (tromba) direttore Enrico Intra 7 giugno 2010 Dall’apartheid ai Mondiali Omaggio al Jazz Sudafricano solista ospite Gabriele Mirabassi (clarinetto) immagini di Pino Ninfa direttore Enrico Intra arrangiamenti Roberto Ottaviano e Enrico Intra Introduzione ai concerti a cura di Maurizio Franco

Pete Townshend: «I fischi all'orecchio mi tormentano: forse lascio gli Who»

MILANO - Pete Townshend lascerà gli Who se il disturbo di cui soffre continuerà a peggiorare. Il leggendario chitarrista combatte, infatti, da anni contro il tinnitus e il fastidio, che sembrava essersi attenuato, è, invece, tornato a tormentarlo durante la preparazione del musical «Floss», diventando talmente insopportabile da costringerlo a prendere in considerazione l’idea di lasciare definitivamente la band e la musica dopo 46 anni di onorata carriera. E pensare che due settimane fa la performance degli Who al Super Bowl (un medley di 12 minuti) era stata salutata come un vero e proprio evento musicale, lasciando presagire un 2010 ricco di impegni per Roger Daltrey e Townshend, che avevano in programma un tour in primavera e una serie di apparizioni ad alcuni festival jazz. Ma l’orecchio malato del chitarrista ha scombinato tutti i loro piani. «Se il mio udito continuerà ad essere un problema – ha spiegato Townshend a «rollingstone.com» – non ritarderemo semplicemente gli show, ma li cancelleremo proprio, perché non vedo davvero come si potrebbe aggirare l’ostacolo».

CHE COS'É IL TINNITUS - Il tinnitus, che è il nome latino dell’acufene, è una patologia che colpisce l’orecchio umano, portandolo a percepire rumori costanti, in forma diversa (che siano fischi, ronzii, pulsazioni o fruscii) ed è causata da molteplici fattori, uno dei quali è l’esposizione continua a suoni di forte intensità (come nel caso del chitarrista) che provocano una progressiva perdita dell’udito. E quando il danno diventa definitivo, non solo non si sente più, ma nell’orecchio si forma un ronzio permanente, che si accompagna al fenomeno del recruitment («rafforzamento») che abbassa la soglia di fastidio alla presenza di un rumore molto forte. In pratica, si sente dolore molto prima degli altri.

IL TEST PER L'UDITO SARÀ «QUADROPHENIA» - Tornando a Townshend, qualche speranza potrebbe essere legata all’utilizzo dell’in-ear monitor (una sorta di cuffiette anti-rumore), come gli ha suggerito lo specialista consigliatogli da Neil Young: il chitarrista sperimenterà il dispositivo nell’unico concerto fissato per il 2010 e non cancellato, ovvero lo show di beneficenza del 30 marzo a Londra, durante il quale gli Who eseguiranno per intero il doppio album, «Quadrophenia». «Sarà un buon test per l’udito di Pete – ha detto Daltrey a "Rolling Stone" – ma non sapremo se funzionerà fino a quando non lo proverà».

LA CAUSA È LA MUSICA AD ALTO VOLUME NELLE CUFFIE - Ma che Townshend non debba farsi troppe illusioni ne è convinto il professor Claudio Albizzati, responsabile del Servizio Otorinolaringoiatria Multimedica di Milano. «Cure vere e proprie per l’acufene non ve ne sono. Le medicine fanno poco, per non dire nulla, e gli stessi “mascheratori”, che sono simili agli apparecchi acustici e producono una serie di rumori bianchi o rosa, funzionano poco e male e sono più teorici che pratici. L’unico rimedio possibile è la prevenzione, ovvero non ascoltare la musica ad un volume altissimo, come invece purtroppo fanno oggi molti ragazzini con le cuffiette dell’ipod, né esporsi volontariamente a suoni di elevata intensità per lungo tempo. Solo il rispetto per le nostre orecchie può, quindi, aiutarci a tenere lontano l’acufene per il quale, lo ripeto, non c’è soluzione ma su cui, al contrario, c’è molta superficialità e disinformazione».
Simona Marchetti
www.corriere.it

martedì 2 febbraio 2010

Ecosia, il motore di ricerca ecologico per salvare l'Amazzonia con il Wwf

ROMA (2 febbraio) - Navigazione consapevole. Ricerche a basso impatto ambientale. Con Ecosia (www.ecosia.org), il nuovo motore di ricerca ecologico, basta un click per salvare, ad ogni ricerca, due metri quadrati di foresta pluviale. Il nuovo progetto, supportato da Yahoo e Bing, è stato presentato a Berlino in concomitanza con il vertice sull’ambiente di Copenaghen, con l’ambizione di sottrarre progressivamente utenza a Google. Obiettivo finanziare un progetto del Wwf in Amazzonia.

Link sponsorizzati. Come? La logica è la stessa utilizzata dal colosso statunitense: la pubblicità. Yahoo e Bing forniscono al nuovo motore di ricerca i link sponsorizzati, mentre Ecosia dona l’80% degli introiti al Wwf, finanziando la tutela della foresta pluviale nella regione di Amazonas, in Brasile.

«Grazie ai link sponsorizzati, i motori di ricerca guadagnano miliardi ogni anno - afferma Christian Kroll, uno dei fondatori del motore di ricerca - Ecosia crede che esista un modo più ecologico per usare questi enormi profitti e ritiene che questi soldi potrebbero servire a combattere il riscaldamento climatico».

Si stima infatti che Google, grazie agli sponsor, guadagni un centesimo di dollaro per ogni ricerca in rete esclusivamente negli Stati Uniti. Se si considera che l’utente medio di internet effettua circa mille ricerche all’anno, «scegliendo Ecosia lo stesso utente medio potrebbe salvare ogni anno due mila metri quadrati di foresta». Una superficie che corrisponde alla grandezza di un campo da Hockey. Su scala globale, secondo i calcoli di Kroll, se solo l'1% degli utenti di internet usasse Ecosia, ogni anno si potrebbe salvare una porzione di foresta pluviale grande quanto la Svizzera.

Energia verde. Tenendo conto del fatto che i server di Ecosia funzionano ad energia verde, limitando al minimo le emissioni di Co2. «Alcuni esperti – continua Kroll – sostengono che una ricerca su Google produca le stesse emissioni di una lampadina in un’ora intera. Con Ecosia tutto questo viene evitato».

Il concetto della tutela della privacy. «Alcuni motori di ricerca – conclude Kroll - conservano le ricerche per alcuni mesi e le analizzano per creare un profilo dell’utente da utilizzare successivamente per scopi pubblicitari. Mentre Ecosia cancella tutti i dati nell’arco delle 48 ore successive alla ricerca, senza analizzarli».

Dieci milioni di ricerche. L’iniziativa, per ora, sembra aver riscosso un discreto successo. Considerando che l’unico strumento di marketing utilizzato per lanciare la nuova creatura è stato il passaparola (tramite mail, o suoi social network) Ecosia nei giorni scorsi ha superato la soglia dei 10 milioni di ricerche, salvando 21 milioni di mq² di foresta amazzonica. Per concorrere alla salvaguardia del pianeta non resta altro che connettersi a Ecosia: una volta scaricato il programma, al termine di ogni ricerca sarà possibile controllare la percentuale di territorio tutelato.
Luca Monaco
www.ilmessaggero.it

Moretti work in progress.....

La notizia è scarna, essenziale, in puro stile morettiano. Ieri mattina, in un gelido lunedì d’inverno, sono iniziate le riprese del nuovo film di Nanni Moretti Habemus papam. Nei panni del protagonista, un Pontefice appena eletto che non sa se riuscirà a svolgere l’incarico che gli è stato affidato, un mostro sacro del cinema internazionale come Michel Piccoli. In quelli dello psicoanalista cui il Papa si rivolge nella speranza di sciogliere il nodo delle sue insicurezze, l’autore nonché sceneggiatore (insieme a Federica Pontremoli e Francesco Piccolo) della pellicola. Le riprese si svolgeranno interamente a Roma, e l’informazione, visto l’argomento, ha il sapore di una vaga presa in giro dei giornalisti assetati di ulteriori notizie. Il film, pronto nei primi mesi del 2011, è prodotto dalla Sacher Film con Fandango, Rai Cinema e la francese Le Pacte. Gli ingredienti per la partecipazione al Festival di Cannes 2011 ci sono già tutti, dal periodo di uscita (inizio anno vuol dire inizio primavera e il Festival francese si svolge a maggio), la co-produzione e naturalmente il nome prestigioso del protagonista. Del cast fanno parte anche Margherita Buy, Renato Scarpa, Franco Graziosi e il regista e attore polacco Jerzy Stuhr, già apparso nel Caimano con il ruolo del produttore Jerzy Sturovsky.

Si sa che la vicenda si apre con la morte del Pontefice e quindi con le immagini del Conclave riunito per l’elezione del successore. Si sa che lo spunto iniziale è la crisi di Sua Santità e che il tono della narrazione, grazie anche al confronto con l’analista Moretti, oscillerà tra momenti bui e problematici e scatti ironici con il tono della commedia. Si sa anche che Moretti è già andato in Vaticano (dove però non sarà possibile ambientare le riprese perché sembra non sia arrivato il necessario permesso), e che il progetto, almeno per il momento, non ha incontrato nessun tipo di opposizione. Quando Nanni Moretti, nello scorso novembre, è apparso sotto le volte della Cappella Sistina, è stato proprio monsignor Gianfranco Ravasi a svelare che con il regista era in corso da tempo un fruttuoso confronto. L’idea che guida la storia non è stata giudicata né irriverente né scandalosa, anzi, sembra sia piaciuta l’immagine di un Papa attraversato da umane debolezze, preoccupato per l’importantissimo compito che lo attende, umile al punto da rivolgersi a un medico per avere aiuto e per chiedergli, nel finale, di ricordarlo nelle sue preghiere. Lo spunto richiama in qualche modo la vicenda reale di Celestino V, incoronato all’Aquila, nella basilica di Santa Maria di Collemaggio, il 29 agosto del 1294. Informato della sua elezione da tre vescovi, il futuro Papa, che, da frate, viveva in una grotta sui monti della Maiella, rifiutò subito la carica. In seguito l’accettò, ma poi, a quattro mesi dall’incoronazione, al termine di lunghe e sofferte meditazioni, decise di abbandonare il Soglio Pontificio.

Insomma, non è la prima volta che si viene a sapere di un Papa oppresso dal senso d’inadeguatezza, solo che ai tempi di Celestino V la psicanalisi non esisteva e quindi le possibilità di superare le paure erano indubbiamente minori. Con il mondo ecclesiastico Moretti aveva già avuto un incontro ravvicinato ai tempi della Messa è finita, Orso d’argento alla Berlinale del 1985. Nel film, che aveva ricevuto l’apprezzamento dei vertici della Chiesa, l’autore è Don Giulio, sacerdote a disagio nella piccola parrocchia della periferia romana dove è tornato dopo essere stato a lungo parroco di una piccola isola. Anche lì, in fondo, vocazione e preghiera non bastavano a risolvere i dubbi dell’anima.
Fulvio Caprara
www.lastampa.it

venerdì 29 gennaio 2010

Jazz for Haiti


Titolo di un brano di Charles Mingus, "Haitian Fight Song" è la sigla dietro la quale numerosi jazzisti italiani si sono riuniti per una doppia maratona benefica. I concerti serviranno a raccogliere soldi per il fondo emergenze di Medici Senza Frontiere, e a finanziare l'intervento dell'organizzazione umanitaria ad Haiti. Il progetto, nato da un'iniziativa del contrabbassista Riccardo Fioravanti e rapidamente diffusosi grazie a Facebook, include - tra gli altri - Lara Iacovini, Enrico Rava, Aldo Zunino, Renato Sellani, Franco Cerri, Tullio De Piscopo, Franco D'Andrea, Antonio Faraò, Gigi Cifarelli, Laura Fedele, Attilio Zanchi, Paolino Dalla Porta, Bebo Ferra, Andrea Dulbecco, Giovanni Falzone e tantissimi altri, già confermati o in via di conferma. La maratona - tra concerti e jam session - si svilupperà in due tranche: dal 31 gennaio al 2 febbraio a Milano, Genova, Brescia, Ferrara e Cordenons (PN); dal 20 al 22 febbraio a Bologna, Ferrara, Roma, Napoli, Bari, Ancona, Pescara, Firenze, Cagliari, Torino. Altri appuntamenti sono in via di definizione: per sostenere l'iniziativa, contattare gli organizzatori e scoprire il calendario completo, visitate la pagina facebook di Italian Jazz for Haiti. Ufficio stampa: Studio Musica.
www.giornaledellamusica.it

Cenare in libreria

Notturne, mangerecce, esoteriche, sportive, marinare, femministe, girotondine, fasciste, erotiche, religiose, modaiole, «musicose», low cost. Altro? Metà delle librerie italiane è così: posti in cui non si va per comprare best seller ma per cercare risposte a interessi solo nostri. Oppure - ed è questa la novità - luoghi in cui incontrarsi e socializzare con chi la pensa come noi.

Il cibo
Nei bastioni delle mura cinquecentesche di Palermo, vicino Porta dei Greci, il Kursaal Kalhesa è una libreria «ipogea», ricavata nei sotterranei di palazzo Forcella-De Seta. Fuori ci sono il mare e il quartiere della Calza: fino a pochi anni fa non esattamente un posto per dandy e signorine. Se l'atmosfera è cambiata qualcosa si deve anche a questa libreria, dove non ci sono solo libri ma anche salotti in cui leggerli, un giardino in cui prendere il sole e un ristorante. È l’esempio di una contaminazione cibo-cultura-libri che da Palermo ha risalito la penisola. E così si legge, si sente musica e si mangia anche al «Bibli» di Roma, in pieno Trastevere, o da «Libri e caffè» a Milano.

«L’abbinamento tra lettura e cibo - spiega Giovanni Peresson, direttore dell'Ufficio studi dell'Aie, l’associazione degli editori - è una delle esperienze più riuscite del fare libreria negli ultimi anni. Al libraio serve per sostenere i costi, al cliente per ribadire che la lettura è un piacere come gli altri, per esempio il mangiare». Talmente vero che ad Alba (Cuneo) Clemente Inaudi e Gigi Marchisio hanno aperto «I piaceri del gusto», sottotitolo: «Enolibreria». Il vino e le cose buone, con tutta la cultura che c'è intorno.

I viaggi
«Non c'è vascello che come un libro possa portarci in contrade lontane» scriveva la poetessa americana Emily Dickinson (di per sé del tutto stanziale), e sarà forse per questo che dopo il cibo è il viaggio a essere declinato spesso insieme al libro. «La libreria del viaggiatore» a Roma, in via del Pellegrino (nomen omen), non risponde solo all'esigenza di chi deve partire, ma è anche una biblioteca sul viaggio. Analogamente le librerie del mare - ce ne sono a Milano, Roma, Palermo - raccolgono gli appassionati delle onde.

Il cinema
Contro la concorrenza spietata e inarginabile dei grandi bookstore, dunque, le piccole librerie si specializzano e coltivano nicchie settoriali e spesso ricche. D’altronde ogni anno si pubblicano in Italia circa 54 mila titoli, molti di questi hanno vita breve sugli scaffali e chi ha interessi specifici rischia di non trovarli più . E allora ecco che i cinefili vanno a colpo sicuro, nella «Libreria del cinema» di Roma o di Milano. In quest'ultima città possono rivolgersi anche alla «Libreria dello spettacolo» o alla «Babele», mentre a Roma una ricca offerta è presente nel mega-shop dell'Auditorium.

Grande scelta anche per tifosi dell'agone: il marchio «Libreria dello sport» è presente in varie città come Milano, Torino, ma anche Pesaro. A Parma, capitale verdiana, non poteva mancare una libreria sulle stesse corde. C’è infatti «Musidora»: pane per tutti, dai melomani ai rockettari. La «Libreria del fumetto» di Milano (così come «Little Nemo» a Torino), invece, non vende solo ciò che promette, ma soprattutto fantastiche e costose tavole originali dei personaggi più noti.

La notte
«I veri libri - diceva Proust - devono essere figli non della luce e delle chiacchiere, ma dell’oscurità e del silenzio». Per questo c'è chi ha pensato ai libri per gli insonni e gli amanti della notte. Nel borgo antico di Biella c'è «La civetta», luogo che evoca le taverne fumose di un tempo: al piano terra i piaceri del palato, a quello superiore quelli dello spirito, sollecitati da libri raffinati. Il tutto fino alle ore piccole. Anche nella Bari vecchia, a ridosso del fortino, c'è una libreria che preferisce la luna al sole: «La Gaia scienza» di evocazione Nietzschiana e a attenta ai temi esoterici. Sempre a Bari vecchia c'è anche «La terra di Tule», vicina alla società «Tolkieniana»: fantasy, ma anche simpatiE per il pensiero di destra tra il celtico e il neopagano.

È tutto? No, ci sono le piccole librerie per grandi minoranze: le molte «Librerie delle donne», le sempre più diffuse librerie gay. Un’ultima chicca: «Mondobizzarro», a Roma, ha tutto sull'erotismo, comprese stampe d'epoca, illustrazioni artistiche, cartoline, letteratura amorosa e, va da sé, «istruzioni per l'uso».
Raffaello Masci
www.lastampa.it