giovedì 22 aprile 2010

Pizzicati

Canzoniere Grecanico Salentino presenta Focu d'amore
Data:
Domenica, 2 Mag, 2010
Regione italiana o Stato Estero:
Puglia
Provincia:
Lecce
Comune:
Lecce
Ulteriori informazioni:
presso il Teatro Romano, Lecce

Cade quest'anno il trentacinquennale della nascita del Canzoniere Grecanico Salentino. Per l'occasione il gruppo presenta il suo nuovo album "Focu d'amore"(Ponderosa music and art, 2010) in uscita a maggio in tutta Italia, il sedicesimo della sua storia, il primo curato da Mauro Durante. I brani presenti in questo album sono un esempio antologico del cammino fatto dal gruppo, e comprendono canzoni diventate ormai culto nell'ambiente della musica di riproposta dell'Italia meridionale.

http://www.youtube.com/watch?v=hI87gWM_9Ns

La serata si articolerà in due fasi:

a partire dalle 8pm ci sarà una discussione aperta, in cui interverranno, tra gli altri, Daniele Durante, Luigi Chiriatti, Sergio Torsello, Sergio Blasi.

a seguire un concerto del Canzoniere Grecanico Salentino.

Mauro Durante: tamburi, violino e voce
Luca Tarantino: chitarra, basso e voce
Maria Mazzotta: voce, tamburello
Giulio Bianco: flauti, armonica, zampogna
Massimilano Morabito: organetto diatonico
Giancarlo Paglialunga: voce e tamburi
Silvia Perrone: danza

La musica popolare salentina e in particolar modo la pizzica pizzica hanno conosciuto negli ultimi quindici anni una vera e propria esplosione di attenzione mediatica e di interesse da parte di un pubblico sempre crescente, locale ma anche nazionale ed internazionale. Il proliferare di nuovi gruppi, festival, rassegne e produzioni dedicati testimoniano da un lato l'incremento del numero degli attori che promuovono e producono attività legate al recupero e alla riproposta delle tradizioni popolari, dall'altro provano l'esigenza sempre più forte da parte del pubblico di riscoprire le proprie tradizioni, di sentirsi legato alle proprie radici, di crearsi una forte coscienza identitaria. L'insieme dei canti, delle danze e degli strumenti tipici della tradizione costituiscono oggi per i salentini un patrimonio e un bagaglio identitario forte, che consente loro di sentirsi unici nel contesto attuale di un mondo figlio della globalizzazione. Allo stesso tempo chi, non salentino o anche straniero, si avvicina al mondo della musica salentina, trova quel carattere di esotismo o di fascino arcaico e rituale tipico delle popolazioni extraeuropee o "lontane", in un luogo "vicino" all'Europa e alla cultura occidentale qual è il Salento, ultima parte sud orientale dell'Italia meridionale. Il tarantismo salentino, infatti, è uno dei fenomeni di possessione rituale oggi più studiati, e ha prodotto e ancora produce un'incredibile quantità di pubblicazioni, seguite al celebre La terra del rimorso di Ernesto De Martino. Prova ne sia che nei maggiori testi dedicati allo studio dei fenomeni di possessione rituale il tarantismo riveste la stessa importanza dei già noti Vodun, Candomblè o Santeria.

Fondamentale importanza, nel processo che ha portato al crearsi della situazione attuale, è stato l'impegno e il lavoro del Canzoniere Grecanico Salentino. Fondato nel febbraio del 1975 e guidato nei primi anni da Rina Durante, il Canzoniere ha il merito di avere impostato con intelligenza e lungimiranza un accurato lavoro di ricerca e studio della cultura popolare, che ha costituito la base di tutto ciò che è stato realizzato in seguito sulla musica di tradizione nel Salento. La stragrande maggioranza dei brani presenti nel repertorio degli attuali gruppi di musica popolare salentina, nonché nel programma del maggiore festival dedicato, La Notte della Taranta, appartengono infatti alla prima ricerca e alla seguente riproposta prodotta dal Canzoniere.
Al Canzoniere va attribuito, inoltre, il merito di riconoscere al mondo popolare salentino un'autonomia culturale ed un valore non solo "archeologico" ma attuale, contrariamente a quella che era stata la concezione romantica ed un po' tutto l'atteggiamento culturale del mondo accademico nei confronti del patrimonio popolare.
Il lavoro del gruppo si è svolto ininterrottamente fino ad oggi, passando dalla guida di Rina a quella di Daniele Durante, suo parente e membro fondatore del gruppo, e infine, nel 2007, a quella di Mauro Durante, figlio di Daniele e di Rossella Pinto, altro membro fondatore. I passaggi di consegne generazionali, inter familiari, e nell'ultimo caso di padre in figlio, ricalcano la prassi tipica delle tradizioni popolari di trasmettere saperi ed esperienze da generazione in generazione, da padre in figlio, in modo da perpetuare un bagaglio artistico e culturale per un tempo potenzialmente infinito. In questo caso quello che si tramanda non è semplicemente un bagaglio di conoscenze ed esperienze, ma una vera e propria "tradizione dello spettacolo", quella che oggi il Canzoniere rappresenta a pieno titolo dopo 35 anni passati ad essere porta-voce della musica salentina, della Puglia e dell'Italia meridionale sui palchi di tutto il mondo.

"Un paese ha la sua storia e deve tenersela stretta, altrimenti perde la sua identità, che non può ridursi al dato etnico [...] Bisogna allora andarseli a cercare, questi momenti di presa di coscienza, in cui il buon selvaggio alza la testa, scende in piazza ed entra nella storia"
Rina Durante

domenica 11 aprile 2010

Lisette- Siawaloma- Material Records



Lisette Spinnler viene da Basilea, il distretto delle tre frontiere, tra Francia e Germania, la città meno elvetica per antonomasia, multietnica e affascinante, crocevia di culture sempre meno europee.
Siawaloma, che assegna il nome all’album (il quarto in studio) è una comunità del Burkina Faso, dove Lisette ha passato qualche settimana con gruppo musicale locale.
Da questa gratificante esperienza, è scaturita l’idea di Siawaloma, un viaggio seducente fra eleganti sonorità jazz e vocalizzi afrodisiaci dal sapore afro-orientale.
Quello che impressiona davvero è il carisma della vocalist, con i suoi imprevedibili ed originali scat; provate ad ascoltate Siawaloma (comunità), e vi accorgerete quando di vero c’è nella sua voce, e quando ammaliante è il suo stile, accompagnata da un ottimo quintet, fra tutti il giovane ma esperto pianista Colin Vallon.
Le nove tracce, oltre la citata Siawaloma, sono morbide melodie che stregano l’ascoltatore portandolo in una dimensione onirica dilatata (Burasi Mustur e Durbans Township), oppure Peace piece, una pace dei sensi a tutti gli effetti.
Le più belle songs sono Kothbiro, che potrebbe essere un classicone alla Lorena McKennitt per via delle sonorità, ma in realtà e qualcos’altro, qualcosa che parte dal profondo dell’animo, che concilia e rende garbati; e Namaste, un sogno agitato di voci e sospiri, una piacevole maledizione sonora, dal sapore carioca, con il sax Alex Hendriksen che fa da “contraltare” alle inquietudine vocali di Lisette.
Vale veramente la pena staccare il biglietto Siawaloma, per essere dolcemente rapiti, rappacificati.
Luigi La Delfa

Opa Cupa- Cesare Dell’Anna Centro di Permanenza Temporanea 11-8 Records



Opa Cupa è il nuovo progetto del trombettista salentino Cesare Dell’Anna, conosciuto nel panorama italiano, come uno dei più innovativi musicisti jazz, aperto alle influenze world provenienti dal Mediterraneo, e soprattutto dai Balcani.
Centro di Permanenza Temporanea è dedicato alla cultura balcanica, realtà del nuovo millennio salentino, all’Albania Hotel, giaciglio “squattrinato” di artisti e migranti nelle campagne salentine e al sogno dell’integrazione possibile fra italiani e gente dell’est.
Un progetto musicale “politico” e di resistenza sonora, basta saltare su e giù per le diciotto tracce dell’album, per capire che il nesso che lega l’integrazione sociale e la musica, non ha nessun’intenzione retorica.
Suoni e integrazioni sono presenti nell’ensemble, una ventina di elementi, con l’innesto di alcuni musicisti provenienti dai Balcani, e con Cesare Dell’Anna e soci a far da corollario.
Un album di musica popolare, che ricorda ovviamente le balcanicità di Emir Kusturica e Goran Bregovic, ma che, rispetto alle musicalità dei due “svitati”di Sarajevo, si contamina di elementi jazz accurati e di originali sonorità dal sapore reggae (Cpt, due inutili parole).
A seguire, standard jazz come My Favorite Things, uscita dalla passionale tromba di Dell’Anna, rinvigorita e irriconoscibile o il balcano-jazz sincopato di Balzana Trap.
Da segnalare il rifacimento di Ebb Tide, in versione ska, o Fraima, dove il Vecchio Frack di Modugno sembra esser stato concepito a Tirana chissà da quale misconosciuto trombettista albanese.
Parte del ricavato delle vendite di Cpt è destinato al Poliambulatorio di Emergency a Palermo.
Luigi La Delfa

Billy Cobham Drum‘N’Voice-Vol 3 Nicolosi Productions/Soul Trade




Fra il batterista fusion Billy Cobham e gli ottimi musicisti della famiglia Nicolosi,alias i Novecento,corre buon sangue e la loro collaborazione dura oramai da un decennio.
Drum’N’Voice vol 3,concepito fra Milano e Los Angeles, ne è la conferma, fortunata “saga” iniziata nel 2001, e che continua con un sorprendente album ricco d’ospiti eccellenti,come John Scofield e Chaka Khan.
Cobham si sa, è un autentico “animale” produttivo,perennemente in tour e sempre propenso a collaborazioni e a progetti originali,e Drum’N’Voice vol 3 è un ottimo motivo per sancire che, comunemente tali progetti, sono interessanti e costruiti con perizia e stravaganza.
La title track Electric Man,è un prologo dirompente che non ha bisogno di presentazioni,la “solita” fusione fra jazz e rock;per Billy non può essere altrimenti, e continua ad essere il suo marchio di fabbrica,qui con Brian Auger,virtuoso londinese dell’organo Hammond.
Grande soul-jazz in Alive,con la cantante r’n’b Chaka Khan,un motivo molto easy, che diventa assoluto grazie all’eleganza e alla essenza della vocalist di North Chicago.
Nove tracce da scoprire e assaporare con garbo, in particolar modo We The People, con il vocalist italo-canadese Gino Vannelli, puro acid jazz come non si sentiva da qualche tempo, e Destiny, con il gran chitarrista jazz John Scofield che, insieme all’Hammond di Brian Auger, e alle percussioni del bravissimo Alex Acuna (Joe Zawinul, Herbie Hancock, Joni Mitchell), costruiscono il pezzo più in voga dell’album.
Luigi La Delfa

lunedì 5 aprile 2010

Rischiano di essere abbattuti gli alberi più antichi della Terra

Sepolti nella torbiere della Nuova Zelanda sono più di 30.000 le registrazioni contenenti i dati sul clima antico che cominciano sin dall’ultima glaciazione. Questi dati, conservati negli anelli degli alberi Kauri, sono minacciati dalla richiesta per il legname pregiato.

Ora un gruppo di ricercatori della Oxford University è corsa a raccogliere tali dati vitali prima che sia troppo tardi. Chris Turney, il ricercatore capo del progetto, ha commentato:

Siamo di fronte ad una corsa contro il tempo per raccogliere le informazioni bloccate all’interno di questi alberi conservati.

Ma ha aggiunto,

Anche se sarà interessante per scoprire di più sulla Terra di 30.000 anni fa, le implicazioni più importanti di questo sforzo sono per la comprensione [da parte dei] climatologi delle sfide del cambiamento climatico futuro.

I dati, ha osservato il team, sono conservati negli anelli degli alberi. Misurando gli anelli, i ricercatori possono estrarre le informazioni sulla temperatura, precipitazioni, e persino i livelli di carbonio atmosferico. Lo studio dovrebbe aiutare i climatologi a formare una registrazione sul clima più completa, consentendo loro di costruire modelli più accurati per capire i cambiamenti attuali e futuri.

Christopher Ramsey, un archeologo all’università di Oxford ha commentato:

Le misurazioni del radiocarbonio dovrebbe darci nuovi dati importanti che ci aiuteranno a comprendere le interazioni tra l’atmosfera e gli oceani in questo periodo, quando ci fu un rapido e dinamico cambiamento. Altrettanto emozionante è la prospettiva che ci darà più precise datazioni di siti archeologici di questo periodo illuminante, l’unica finestra che abbiamo su come gli esseri umani hanno risposto a questi importanti cambiamenti nell’ambiente.

Gli alberi Kauri, che possono crescere fino a 3 metri di larghezza e vivere per oltre 2.000 anni, si trovano solo nel Nord della Nuova Zelanda. Quando gli alberi muoiono, sono spesso conservati nelle regioni torbiere, dalle quali sono poi raccolti per il loro legno pregiato.

Data la domanda attuale di tale legno però, si prevede che questa riserva di dati climatici importanti venga esaurita entro 10 anni. E dire che è sopravvissuta a diversi millenni.
da Max

venerdì 2 aprile 2010

Ecopolis 2010: si svolgera' il 13 e 14 aprile alla Fiera di Roma.

I temi che saranno affrontati sono soprattutto tre:

* "la città del futuro", sostenibilità, urbanistica e architettura del futuro;
* "la città che mangia", quantità, qualità e flussi dell'approvvigionamento di cibo per le città;
* "gente di città", insicurezza, integrazione e armonia urbana.

Buone pratiche e tecnologie per l'ambiente urbano e le città sostenibili

La città che mangia
13 aprile dalle ore 10:30
Centro Congressi - pad 10



Introduzione dei lavori
Giuseppe Tripaldi, responsabile scientifico Ecopolis
Moderatore: Maurizio Mariani, Presidente Risteco

Le città si raccontano:
Pim Vermeulen, Senior urban planner
"La Food strategy della città di Amsterdam"
Javier Celma, Direttore Agenda 21 città di Saragozza
"La Food strategy della città di Saragozza"
M. Xie Linping, Professore Universitario, Istituto di Amministrazione di Canton
"La ristorazione collettiva a Canton, alcuni casi studio"
Enrico Peruzzi Direttore Generale DSU Firenze.
"La ristorazione universitaria di Firenze, tra sostenibilità, qualità ed economia del servizio"
Giuliana Danti, Dirigente servizi ristorazione scolastica città di Firenze.
"Tra Biologico e responsabilità sociale, le scelte della città di Firenze"
Ben Thomases, Food Policy Coordinator NYC
"La Food Strategy della città di New York"

Il ruolo del facilitatore:
Karen Karp, Karp Res. Consultant (USA)
Facilitare il dialogo tra pubblico e privato nella food policy in USA
Vladimir Ugarte, Almedio, (Cile)
La sostenibilità nella ristorazione scolastica in America Latina.

La parola alle imprese:
Ilario Perotto, Presidente Angem - Fipe
Ferdinando Palanti, Presidente Lega Coop Servizi (Ancst)
Toni De Amicis, Direttore Fondazione Campagna Amica (Coldiretti)

La responsabilità sociale delle imprese della filiera agroalimentare:
Mario Molteni Univ. Cattolica di Milano
La città del futuro
14 aprile dalle ore 10:00
Centro Congressi - pad 10



Introduzione dei lavori
Giuseppe Tripaldi, responsabile scientifico Ecopolis
Moderatori: Domenico Cecchini, DAU - Facoltà di Ingegneria La Sapienza, Università di Roma
Pietro Garau, Facoltà di Architettura "L. Quaroni", Roma

Le città si raccontano:
Stellan Fryxell, Stoccolma - Hammarby Sjostadt: forza e qualità di un approccio integrato
Jose' A. Turegano, Saragozza - Goya e Valdespartera: la città dell'acqua e del vento cattura il sole
Philip Dibsdale, Londra - Greenwich Millennium Village : un quartiere sostenibile al posto dei gazometri
Ewald Rheintaler, Linz - Pichling-Solar City: qualità, bassi consumi, regia pubblica
Angela Ciocchetti, Torino - Spina 3 e Environment Park : la mobilità sostenibile occasione di rinnovo urbano
Mario Kaiser, Londra - Londra 2012: le olimpiadi sostenibili
Federico Casalegno, Connected sustainable cities (M.I.T./Massachusetts Institute of Technology/M.E.L.)
Reti urbane verso la sostenibilità (AMA e ACEA Roma)

Uno davanti a tutti - ore 15:30
Incontro con Alejandro Gutierrez, ARUP, Architetto e Urbanista
Gente di città
14 aprile alle ore 16:30
Centro Congressi - pad10



Uno davanti a tutti.
Incontro con Massimo Ilardi, Sociologo Urbano
Premio Impresa Ambiente
14 aprile alle ore 14:30
Cerimonia di premiazione


Tieniti informato, iscriviti e partecipa ai lavori di Ecopolis Conference alla Fiera di Roma
www.ecopolis.fieraroma.it