lunedì 1 novembre 2010

Jane Monheit-Home

Jane Monheit da Long Island, New York, è una vocalist jazz, che nonostante la giovane età (poco più che trentenne), ha all’attivo ben otto album.
Home, infatti, è l’ottava fatica di una carriera formidabile, fatta di successi e giusti riconoscimenti, fra tutti la migliore posizione (nel lontano 1998), alla vocal competition del Theolonius Monk Institute, uno dei migliori istituti musicali americani in materia di jazz.
Accostarla a Diana Krall o Norah Jones sarebbe riduttivo, però rende l’idea, anche se la Monheit, ha dimostrato durante questi anni tanta originalità e bravura.
Home è un omaggio alla sua decennale carriera, un album elegante e ben arrangiato, suonato con cura, in cui hanno collaborato musicisti di prim’ordine quali il chitarrista reinhardtiano Frank Vignola, il violinista Mark O’Connor e il trombettista Joe Magnarelli, nonché il singer Peter Eldridge.
La voce di Jane è il valore aggiunto in tutte le tredici canzoni, che trasuda malinconia (This Is Alwais), che diventa tecnica fine e dolcissima (Look For The Silver Lining), e puro divertissement in Everything I’ve Got Belongs To You.
Un viaggio fatto di ballate jazz, tra cui l’ellingtoniana I Didn’t This A Lovely Day, classical song come Tonight You Belong To Me, in un bel duetto con il singer-guitarist John Pizzarelli, e straordinarie interpretazioni quali I’ll Be Around, qui Jane da mostra di se e delle sue proverbiali capacità vocali.
Jane Monheit, così come Madeleine Peyroux o Melody Gardot, rappresenta degnamente quest’ultimo decennio di jazz al femminile, senza dubbio alcuno!
Luigi La Delfa