martedì 31 marzo 2009

Pubblic Design Festival


Public Design Festival, 1° edizioneMilano, dal 18 al 26 aprile 2009
Lo Spazio Pubblico è il luogo da cui la città nasce, un luogo che appartiene tutti, o almeno così dovrebbe essere... quando non è già occupato da macchine, immagini pubblicitarie o da altri interessi privati...In concomitanza con il Salone Internazionale del Mobile, in una settimana in cui l’attenzione pubblica è concentrata sugli spazi privati, esterni presenta il Public Design Festival. Un festival che vede lo spazio pubblico come luogo d'incontro, socializzazione e scambio culturale e sceglie il design come strumento per ripensarlo e riprogettarlo. Nove giorni di installazioni, incontri, workshop, ospiti dai più importanti festival internazionali di design urbano, servizi di ospitalità alternativa e feste per celebrare lo spazio pubblico.

Semina Sinistra raccogli Libertà


domenica 29 marzo 2009

Il sole fa la rivoluzione


Una interessante Conferenza Internazionale sull'Energia Solare,a Torino il 2 Aprile,presso il Politecnico.

mercoledì 25 marzo 2009

giovedì 19 marzo 2009

La politica ai tempi di facebook


Fiumi contesi

Si chiuderà domenica prossima il quinto Forum mondiale dell’acqua in corso questa settimana a Istambul.Secondo la terza edizione del Rapporto mondiale sulla valutazione delle risorse idriche intitolato L’acqua in un mondo che cambia, le Nazioni Unite lanciano l’allarme: «E’ chiaro quanto sia necessaria un’azione urgente se vogliamo evitare una crisi globale. A scapito della funzione vitale dell’acqua, il settore soffre di una mancanza cronica di interesse politico, di una cattiva governance e di scarsi investimenti».Uno degli aspetti trattati durante il meeting è la questione dello sfruttamento dei grandi fiumi, oggetto di forti contese fra gli Stati e causa di inquietanti crisi internazionali. Ecco alcuni esempi.
Nilo
Attraversando 10 Nazioni, la acque del Nilo sono soggette a un accordo del 1959 che assegna all’Egitto gran parte dello sfruttamento delle risorse. Ma all’epoca l’Etiopia era assente ai negoziati. Oggi il Paese africano, dove il Nilo ha la sua sorgente, ha intenzione di costruire una trentina di dighe, compromettendone il corso verso la foce. Questo progetto sta suscitando forti tensioni nella regione.
Tigri ed Eufrate
Possedendo nel suo territorio le sorgenti di entrambi i fiumi, la Turchia ha a disposizione un forte strumento di pressione nei confronti dei suoi vicini Siria e Iraq. Con il Gap (Great Anatolian Project), il Paese anatolico costruirà 22 dighe sui due corsi d’acqua, mettendo in ginocchio il sistema d’irrigazione agricola di Iraq e Siria.
Mekong
A monte Cina e Laos creeranno grandi dighe idroelettriche. Il Vietnam vedrà compromessa la produzione di riso nel delta. Anche la Cambogia è coinvolta, poiché il suo lago Tonlé Sap prende le acque direttamente dal Mekong.
Colorado e Rio Grande
Oggetto di una battaglia giuridica tra Stati, secondo il Messico il Colorado sarebbe sovrasfruttato dagli Usa. Con undici grandi dighe e canali di derivazione, il fiume arriva nel Paese centroamericano con una portata minima. D’altra parte, gli Stati Uniti accusano il Messico di inquinare eccessivamente il Rio Grande, fonte vitale per i contadini texani.
Indo
Unico esempio positivo: fonte di conflitti, l’acqua può diventare occasione di pacificazione. Anche se in piena guerra, mai dichiarata ufficialmente ma effettiva, l’India e il Pakistan sono pervenuti a un accordo sullo sfruttamento del fiume e non hanno mai cessato di collaborare finanziando progetti si salvaguardia dell’Indo.
Luca Bernardini
da www.slowfood.it

domenica 8 marzo 2009

MILANO, FACCIAMO PACE!

QUATTRO SERATE A INGRESSO GRATUITO PER FAR PACE CON MILANO
MARTEDI’ 10 MARZO: OFFLAGA DISCO PAX @ ARCI CASA139

MERCOLEDI’ 11 MARZO: THE HORMONAUTS @ CIRCOLO ARCI MAGNOLIA
LUNEDI’ 16 MARZO: LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA @ ARCI BELLEZZA
MERCOLEDI 26 MARZO: PAOLO BENVEGNU' @ ARCI BIKO

Inizio concerti ore 22.00 - Ingresso gratuito con tessera Arci
Se Milano quest'anno è così fredda, non c'è bisogno di guardare così in alto. Basta guardarsi intorno: i locali chiudono, i centri sociali li chiudono, la gente si chiude. E quando fa freddo ci si chiude in casa.Milano assomiglia ogni giorno di più a come la raccontano il resto degli italiani. Chi ci ha vissuto per anni sa che non è sempre stato così, sa che Milano in fondo un cuore ce l'ha, e per farlo ripartire ci vuole solo qualche grado in più.I Circoli Arci sono il posto da cui ripartire e far ripartire Milano. Perchè dentro ai Circoli Arci fa caldo. Merito della gente che li riempie, li anima e li tiene vivi, merito dei concerti, dei libri, delle parole e dei diversi linguaggi che li attraversano e li fanno risuonare, merito di chi ci lavora e ogni giorno cerca di renderli migliori. I Circoli Arci non lucrano, ma non per questo non prosperano.

venerdì 6 marzo 2009

White Tree

Con Jam di Marzo un mio articolo.

L’idea di sposare l’elettronica più ricercata con la musica classica, non è una novità, e protagonisti assoluti di questo filone, quali Sakamoto e Glass, più volte sono riusciti nell’intento.
Il progetto White Tree, continua su questa scia, facendo incontrare il nostro apprezzato pianista Ludovico Einaudi, con i fratelli berlinesi Robert e Romald Lippok (To Rococo Rot).
L’album in questione si chiama “Cloudland”, che d’originalità non sarà ricordato, ma contiene sonorità che difficilmente l’ascoltatore potrà dimenticare!
Appesi su un ipotetico asse sonoro Torino-Berlino, i tre se la cavano egregiamente in quando tecnica ed eleganza, sfornando dieci tracce d’autentica bellezza, fra echi new age mai morte (Slow Ocean, Drerek’s Garden) e minimalismo elettronico a volte dolce, altro patetico (Kyril, Koepenik).
Un album che trova il suo punto più alto in Tangerine; un pezzo che inizia volutamente con gli effetti sonori di un disco incantato, per poi finire tra le grinfie “malevoli” del keyboard Robert, sempre magnificamente addolcito dai mille fraseggi minimali e leggeri di Ludovico, e fra i mille ritmi del drumming di Romald.
Da segnalare Other Nature.
Qui c’è il Ludovico Einaudi che conosciamo, quello più intimista e “malinconico”, colui che ha saputo ri-modulare il concetto- troppo ampio- di musica classica, portandolo- senza mai snaturarne l’essenza -ai giorni nostri.
Cloudland è ispirato dal racconto dello scrittore nigeriano Amos Tutuola, “Il bevitore di vino di palma”, un omaggio ad un grande della letteratura africana. Brian Eno s’ispirò ad una sua opera, il compianto Tutuola ringrazia.
luigi la delfa