mercoledì 10 giugno 2009

Joris Roelofs e......

Su Jam di giugno

Tripla uscita per la label Material Records, dell’apprezzato chitarrista jazz austriaco, Wolfgang Muthspiel (Pat Metheny, John Patitucci) cresciuto professionalmente negli States.
Leit motiv dell’etichetta sono i giovani musicisti promettenti, come Joris Roelofs.
Nativo d’Aix en Provence (Francia), Joris è un giovanissimo sassofonista jazz, il Francesco Cafiso d’Oltralpe, qui nell’album di debutto, Introducing
Classe 1984, Joris, è gia una stella nascente del jazz, col suo sax (suona anche flauto e clarinetto) dal suono elegante e deciso.
Il debutto convince ampiamente, è Introducing è un album molto bello è ben strutturato, pieno di riferimenti azzeccati e finissimi.
I Fall in Love, del songwriter americano Jule Styne, un cool jazz elegante suonato da Joris in maniera impeccabile, Background Music cover del sassofonista Warne Marsh (l’altra metà di Lee Konitz e della Cool School) e ancora Francisca di Toninho Horta e Skylark del compositore Hoagy Carmichael.
Dieci tracce per un esordio con i fiocchi, consigliato agli amanti del buon jazz d’autore e a chi piace l’ atmosfera vagamente sudamericana, tema sonoro largamente diffuso nell’album.
Secondo album in questione Glow di Dhafer Youssef e Wolfgang Muthspiel.
Qui il patron dell’etichetta Material, affianca un giovane cantante tunisino, Youssef, una voce particolarissima e mistica, frutto della sua cultura Sufi.
Youssef canta e nello stesso tempo suona l’Oud.un liuto arabo dal suono ipnotico, ma la vera sua forza è la voce,un timbro particolarissimo,capace di tonalità gravi e acute!
Basta sentire la title track Mon Parfum, per entrare a pieno titolo in un mondo fatto di misteri e religiosità, dove la voce di Dhafer diventa lamento fisico e spirituale, o in Babylon, dove la ritmica ossessiva del bassista Matthias Pichler, si unisce alle doti chitarristiche di Muthspiel, e alla voce da mujaheddin di Youssef.
Alla lunga stanca un po’, ma resta lodevole il tentativo di condividere culture musicali diverse, con un approccio etno-jazz in parte evidente.
Il terzo album è un progetto sonoro molto particolare, e s’intitola From a Dream.
Loro sono gli MGT, acronimo di Muthspiel (l’instancabile chitarrista della Material), Slava Grigoryan, giovane chitarrista d’estrazione classica, australiano ma d’origini kazake, e Ralph Towner, chitarrista americano virtuoso, conosciuto ai più nel circuito della label Ecm.
Tre guitar hero accomunati dalla passione per la world music, i suoni meditativi e il jazz.
La regia appartiene a Ralph Towner (tre quarti d’album portano la sua firma), ma l’intesa fra i tre è il punto di forza dell’album.
I momenti più belli in Tammuriata, che apre il disco, sette minuti di virtuosismi, fra nostalgici echi flamenco e riferimenti (molto accademici) alla musica del sud dell’Italia.A seguire Beneath an Evening, suadente e meditativo lounge sound d’autore, e poi una cover di Nardis di Miles Davis, qui potete trovare il meglio dei tre fra tecnicismo e classicità.
Luigi La Delfa

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