martedì 29 aprile 2008

La prima biobottiglia si vende in Italia, però...

L’italiana Sant’Anna debutterà nel mercato delle acque minerali con la biobottiglia, la prima al mondo a 100% plastica naturale. «Una rivoluzione epocale» afferma il presidente della company Alberto Bertone «se consideriamo 50 milioni di biobottiglie del peso di 27 grammi (la produzione di una settimana dei nostri stabilimenti), rispetto alla stessa quantità di bottiglie prodotte in polietilene tereftalato (la comune plastica) risparmiamo 13.600 barili di petrolio, ovvero la stessa quantità d’energia che serve a fornire elettricità a 40.000 persone per un mese. Inoltre, riduciamo le emissioni di anidride carbonica pari a quelle emesse da 3.000 auto che percorrono in un anno circa 10.000 chilometri ciascuna».Però, c’è un però... Secondo The Guardian la bioplastica non è sostenibile quanto sembra.Primo, la bioplastica e anche le biobottiglie Sant’Anna, che usano la tecnologia Ingeo, comportano una sottrazione di superfici coltivabili per la produzione di cereali a uso alimentare. Il mercato delle bioplastiche ottenute con amido di mais, zucchero di canna, grano (spesso ogm) sta aumentando del 20-30%. In tempi di forte crisi alimentare e visto i problemi portati dall’esplosione del biofuel, togliere altra terra alla produzione di cibo per la plastica non sembra un’ottima idea. In Inghilterra l’anno scorso sono state prodotte 200 000 tonnellate di bioplastica che hanno richiesto 350 000 tonnellate di raccolto.Secondo, la bioplastica si degrada completamente in pochi mesi in compostaggio, molto bene. Però c’è un però. In questo processo vengono rilasciate quantità importanti di metano, un gas serra 23 volte più dannoso dell’anidride carbonica. Senza contare poi che la bioplastica praticamente non è riutilizzabile, perchè, come già detto, secondo quello che dovrebbe essere un pregio, si degrada velocemente.Il prefisso bio davanti a degradabile e a plastica non sempre significa ecologico e sostenibile, ma la soluzione l’abbiamo da anni in casa sotto gli occhi: l’acqua del rubinetto.
Fonte:AgiThe GuardianChina Daily
Luca Bernardini
l.bernardini@slowfood.it
da www.slowfood.it

4 commenti:

thepolloweb ha detto...
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thepolloweb ha detto...
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thepolloweb ha detto...
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thepolloweb ha detto...

Accidenti ho sbagliato 3 volte il post
volevo solo dire Tanten Auguren
ahahhahah Max