mercoledì 23 aprile 2008

AMBIENTE: MAR ROSSO MINACCIATO MA ARRIVA L'"ECO-TURISTA"

Mar Rosso sempre piu' minacciato dalla presenza dell'uomo ma un turismo sostenibile e' possibile. Lo dimostra l'ultimo progetto nato all'universita' di Bologna nel Dipartimento di Biologia Evoluzionistica Sperimentale. Si chiama "STE: Scuba Tourism for the Environment" e da gennaio 2007 coinvolge i turisti subacquei, o semplicemente coloro che si immergono con maschera e pinne, nel rispetto dell'ambiente e nella raccolta di dati sulla biodiversita' lungo le coste meridionali della penisola del Sinai e quelle egiziane del Mar Rosso. Si tratta della 'Citizen Science', la scienza dei cittadini, ed e' il metodo utilizzato in questi ultimi anni dall'ateneo bolognese per svolgere importanti studi sull'ambiente marino. Insomma e' l'eco-turista a disposizione della scienza e della natura. Partecipare a questa ricerca e' molto semplice, basta compilare una scheda di rilevamento presso centri d'immersione e strutture turistiche locali. La prima parte del modulo e' dedicata all'educazione ambientale. La seconda parte e' dedicata alla ricerca scientifica: compilando un apposito questionario, il subacqueo puo' "raccontare" quali e quanti coralli, pesci, tartarughe e altri animali marini ha incontrato nel corso dell'immersione. I questionari vanno poi inviati all'Universita' di Bologna, dove i ricercatori elaborano i dati raccolti. Nel primo anno sono state compilate quasi 3000 schede e rilevate 31 stazioni in particolare nella costa orientale della penisola del Sinai. Da un'analisi preliminare e' risultato che non ci sono siti con qualita' "buona" dunque la barriera corallina e' "provata" dalla presenza dell'uomo. Le aree con qualita' "discreta" invece sono localizzate in netta maggioranza nell'area di Sharm el-Sheikh, lungo le coste del promontorio di Ras Mohammed e lungo le scogliere coralline a ovest dell'isola di Tiran. L'unica stazione che presenta qualita' "bassa" invece e' Hurghada. Questo risultato si potrebbe spiegare considerando che il Parco Nazionale di Ras Mohammed regolamenta le attivita' che possono essere svolte nell'area (ad esempio vieta la raccolta di coralli e conchiglie, la pesca e l'ancoraggio), mentre nella zona di Hurghada, prima dell'istituzione di un'apposita area protetta, non e' stato attuato alcun controllo, in particolare sugli ancoraggi.
da www.repubblica.it

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